L’opposizione e l’emergenza Covid: “Serve una commissione d’inchiesta”

Una commissione di inchiesta per far luce sugli aspetti connessi alla gestione dell’emergenza Covid in Sardegna. La chiedono i partiti di opposizione dopo che ieri la Procura di Cagliari ha aperto un fascicolo dove si ipotizza il reato di epidemia colposa in relazione alla diffusione del virus a ridosso di Ferragosto nel nord dell’Isola e legato all’apertura delle discoteche. Uno dei primi punti su cui la commissione sarà chiamata a fare chiarezza riguarda il parere del Comitato tecnico scientifico che l’ordinanza firmata dal governatore Solinas 11 agosto dà per acquisito. Tuttavia, in pochissimi sono a conoscenza dei contenuti di quel documento, sul quale la Regione ha fondato le motivazione per non spegnere la musica durante il Ferragosto.

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I Progressisti avevano fatto richiesta di accesso agli atti, ma non hanno mai avuto risposta. Il faro della commissione – hanno spiegato stamattina Francesco Agus, Gianfranco Ganau e Michele Ciusa, rispettivamente capigruppo di Progressisti, Pd e M5s, per Leu c’era il consigliere Eugenio Lai – sarà puntato sull’organizzazione complessiva della macchina dell’emergenza: dai tamponi alle nomine dei principali dei direttori del sistema sanitario che, denunciano gli esponenti del centrosinistra “spesso mancano dei requisiti minimi”, dagli appalti per l’acquisto dei dispositivi di protezione individuale sino ai posti letto e ai numeri comunicati ogni giorno a Roma. “Il numero dei ricoveri è superiore a quello trasmesso quotidianamente a Roma – attacca Agus – perché non tiene conto dei reparti non Covid che ospitano comunque pazienti affetti da coronavirus”. Quanto al numero dei posti letto e delle terapie intensive “ci sembrano molto diversi da quelli dichiarati dall’assessorato: i medici ci parlano di una realtà diversa“.

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