Eugenio Zoffili non porta pace. Anzi. Il lombardo di Erba, che come una cane da guardia dà le direttive ai leghisti della Sardegna, ha fallito la sua missione. Ieri è arrivato in fretta e furia in Sardegna per farsi ricevere da Christian Solinas e ha incaricato il governatore di dire a Giorgio Oppi di fare da bravo e di non attaccare più l’assessore alla Sanità, Mario Nieddu. Oggi i risultati si sono visti: Oppi e tutto il gruppo dell’Udc in Consiglio regionale non hanno partecipato alla riunione di maggioranza e pare che non si facciano vedere nemmeno nella conferenza dei capigruppo.
La linea di Oppi e dei suoi è chiara e confezionata in modo tale che Solinas capisca, una volta per tutte: Zoffili non solo non è riconosciuto come leader, ma siccome non è una figura istituzionale ma di partito, è pregato di decidere a casa sua. Cioè nel Carroccio. Quindi non si azzardi a mettere naso negli equilibri interni ai lavori dell’Aula, perché non lo riguardano. Di certo Zoffili non può intimare a chicchessia si contenere gli attacchi. Anche perché, avendo timore reverenziale di Oppi, il leghista di Erba non è andato direttamente dal capo dell’Udc, ma ha chiesto a Solinas i intercedere.
È evidente che il commissario dei salviniani è abituato coi leghisti sardi, che lui comanda a bacchetta. Non solo: quando qualcosa non va, i consiglieri regionali lo chiamano per chiedergli di intervenire. Zoffili, infatti, è arrivato ieri nell’Isola perché il capogruppo Dario Giagoni ha attaccato il collega del Psd’Az, Franco Mula, ma poi non sapeva come uscirne. Zoffili ha quindi provato a fare la voce grossa con Mula che, dal canto suo, non si è scomposto. Mula non è Giagoni. Mula non è uno che diventa rosso, a differenza del capogruppo leghista.
Lo scontro tra Lega e Udc è cominciato lunedì, quando Annalisa Mele, consigliera regionale del Carroccio, ha diffuso una nota stampa in cui accusava il presidente della commissione Sanità, Domenico Gallus, quota Udc, di bloccare da mesi i lavori del parlamentino. Si è capito subito che fosse strana quella presa di posizione, dal momento che pure la Mele fa parte della commissione.
Martedì è stato Oppi a prendere posizione contro Nieddu per la razionalizzazione della rete ospedaliera. Il gran capo dell’Udc non ha fatto giri di parole: “Siccome l’assessore dice di essere efficiente, allora si presenti in Aula, così gli spieghiamo come deve fare quello che non sa fare“. Ventiquattro ore dopo Nieddu ha risposto dicendo di non essere stato preceduto “da soloni“, in riferimento anche a Oppi che ha ricoperto lo stesso incarico almeno vent’anni fa. Tuttavia nemmeno Nieddu, al pari di Zoffili, ha avuto il coraggio di far un attacco diretto a Oppi. Nel merito l’assessore della Lega non ha obiettato alla contestazione che il capo dell’Udc gli ha mosso sulla razionalizzazione delle rete ospedaliera. Riconoscendo in questo modo la fondatezza dell’accusa mossa da Oppi. Che ora sta restituendo lo sgarbo con gli interessi.
Questa è la maggioranza di centrodestra che sta governando la Regione. Quando non si è arrivati nemmeno a metà legislatura, non passa giorno senza che non ci sia una lite. Tutte le energie della coalizione al governo dell’Isola sono concentrate ad approvare il dl 107 col quale verranno distribuiti incarichi agli amici. Per il resto non si intravede alcuna strategia politica. Anche solo per affrontare le emergenze di un?Isola che sta attraversando una pandemia globale.
Al. Car.
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