Liste centrodestra, mancano le donne: si cerca nei Comuni, ecco le ipotesi

Il centrodestra sardo stava facendo i conti delle Politiche senza le donne che, invece, devono essere un terzo nei collegi uninominali (cioè due su sei), mentre nelle liste per le circoscrizioni plurinominali è obbligatoria l’alternanza tra i due generi. Così prevede il Rosatellum bis. E proprio per via della quota femminile ma risultati insufficiente, Forza Italia e alleati stanno rimettendo mano alla griglia dei nomi finora accordata.

Cominciando dai sei collegi uninominali della Camera, la legge elettorale impone di candidare due donne. Al momento c’è un solo nome: è quello della consigliera regionale azzurra Alessandra Zedda che pare sia stata chiamata a un secondo ‘sacrificio’: oltre a fare la numero due del proporzionale nel Centro-Sud dietro l’ex governatore Ugo Cappellacci, la forzista di Cagliari dovrebbe correre anche ell’uninominale del Sulcis (include un pezzo dell’ex provincia di Cagliari). Da unica esponente del centrodestra, in un territorio dove i sondaggi danno il Movimento Cinque Stelle nettamente avanti rispetto agli avversari (leggi qui).

La seconda donna, invece, non è stata ancora trovata e non la metterà di certo Forza Italia, visto che ha già indicato la Zedda. Il nome femminile non dovranno farlo nemmeno Riformatori e Udc, perché sono i penalizzati della coalizione: a causa di accordi nazionali, i moderati sardi – che formano il cartello ‘Noi per l’Italia’ – si vedranno assegnare sugli uninominali un solo seggio, anziché i due chiesti. Si aggiunga che la Lega non correrà in alcuna circoscrizione per Montecitorio, quindi diventa una scelta obbligata che la seconda donna del centrodestra per la Camera venga indicata dai Fratelli d’Italia (Fdi).

Proprio da ambienti Fdi, trapela che un ragionamento è in corso: la candidata potrebbe essere Federica Pinna, assessore all’Urbanistica a Oristano nella giunta del sindaco azzurro Andrea Lutzu. Inizialmente, in questo collegio il partito di Giorgia Meloni stava puntando sull’ex consigliere regionale Gianni Lampis, ma sembra fuori gioco perché, se corresse lui, non sarebbe rispettato il principio della rappresentanza di genere.

Con questo schema, negli altri quattro collegi uninominali per Montecitorio hanno campo libero gli uomini. E infatti: Cappellacci, in quota Forza Italia, dovrebbe essere il candidato a Cagliari (capoluogo più alcuni Comuni limitrofi); il deputato uscente Bruno Murgia (Fdi) in quello di Nuoro-Ogliastra; Giuseppe Fasolino, consigliere regionale azzurro, in Gallura; su Sassari il nome dovrebbero farlo i moderati con Pietrino Fois, il coordinatore sardo dei Riformatori che non sarà più in corsa al Senato del Nord Sardegna, sempre nel collegio uninominale, perché quel posto è stato assegnato alla Lega da accordi nazionali.

E a proposito di circoscrizioni uninominale per Palazzo Madama, nell’Isola sono tre. Vuol dire l’obbligo di assegnare almeno un posto a una donna. Che, stavolta, dovrebbe essere indicata dalla Lega, quindi nel collegio del Nord. Le ipotesi che si stanno facendo in queste ore sono due: l’ex consigliera regionale di An, Noemi Sanna. Stando così l’assetto elettorale, fuori dai giochi dovrebbe finire anche Antonello Peru che sino a ieri sembrava un candidato blindato.

Spazio ancora agli uomini nelle restanti due circoscrizioni uninominali per Palazzo Madama: al Sud (cioè Cagliari, Sulcis e Medio Campidano) dovrebbe candidarsi il senatore uscente Emilio Floris, ex sindaco del capoluogo; nel collegio del Centro (Oristano, Nuoro e Ogliastra) fare il nome tocca ancora ai leghisti che, insieme al Psd’Az, hanno scelto l’avvocato barbaricino Lorenzo Palermo.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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