L’Isola al Governo con Calvisi e Todde. Doppia nomina 5 anni dopo Barracciu

Giulio Calvisi e Alessandra Todde sono da stamattina sottosegretari del governo Pd-M5s. Le nomine le ha firmate il premier Giuseppe Conte e sono state in totale quarantadue, a cui vanno sommati dieci viceministri. Calvisi, olbiese 1966, prende posto nel dicastero della Difesa in quota Pd, lo stesso partito del titolare Lorenzo Guerini; la Todde, nuorese del 1968, fa invece il suo ingresso allo Sviluppo economico (Mise): l’ha scelta il Movimento Cinque Stelle, di cui fa parte anche il ministro Stefano Patuanelli. Era dal 2014 che la Sardegna non aveva un proprio rappresentante in un Governo nazionale: l’ultima sottosegretaria è stata Francesca Barracciunominata a febbraio 2014 da Matteo Renzi che un anno e mezzo dopo la costrinse alle dimissioni in seguito al rinvio a giudizio per peculato aggravato nell’ambito dell’inchiesta sui Fondi ai gruppi.

Calvisi, ex diessino e deputato per una legisaltura dal 2008, arrivi alla Difesa dopo aver già lavorato in un altro ministero, quello dell’Ambiente, quando il dicastero era guidato da Andrea Orlando, di cui Calvisi è un fedelissimo. E proprio insieme a Orlando il neosottosegretario ha sostenuto la candidatura di Nicola Zingaretti a segretario del Pd. Calvisi è dunque una corrente interna ‘avversaria’ rispetto a quella del renziano Guerini. Calvisi è stato l’ultimo segretario sardo dei Ds e ha fatto parte dell’Assemblea costituente del Pd.

E se la nomina di Calvisi è arrivata a sorpresa, non meno inattesa è stata quella della Todde, la barbaricina con doppia laurea in Informatica e in Ingegneria, manager nel settore digitale. Il nome della Todde si è legato al Movimento Cinque Stelle lo scorso aprile, quando i grillini stavano definendon le liste delle Europee. Per l’esponente di M5s ci fu un posto da capolista, su ordine di Luigi Di Maio, ciò che le avrebbe dovuto garantire l’elezione sicura a Strasburgo. Invece la Todde è arrivata solo terza, superata anche dall’ex Iena Dino Giarrusso. Adesso la ricompensa col posto da sottosegretaria, dopo la delusione di primavera.

 

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