Lingua blu, la Regione cerca di correre ai ripari: stanziati 18 milioni

I numeri certificano una situazione drammatica. L’epidemia della Lingua blu in Sardegna ha registrato sinora 2.837 focolai, colpendo 874 mila capi coinvolti nelle aziende segnalate (65.157 casi e 63.848 con sintomi clinici), mentre quelli morti sono 7.553 con un tasso di mortalità pari allo 0,7%. I dati sono stati resi noti dall’assessore regionale della Sanità, Simona De Francisci, che, durante la discussione del disegno di legge per il contrasto alla Lingua blu all’esame del Consiglio regionale, ha parlato di 937 mila dosi di vaccino disponibili immediatamente per il richiamo. E intanto si cerca di correre ai ripari: il Consiglio ha approvato lo stanziamento di 18,5 milioni di euro per gli interventi di contrasto all’epidemia. L’assemblea ha approvato all’unanimità il disegno di legge della Giunta incrementando di 8,5 milioni le risorse già previste per la ricostituzione del patrimonio zootecnico aziendale perduto a causa della malattia e per compensare la riduzione del reddito aziendale conseguente alla diffusione della malattia. I fondi saranno gestiti dai Comuni dopo il trasferimento di risorse da parte dell’Amministrazione regionale.

Poco prima il consigliere regionale del Pd Franco Sabatini aveva accusato la Regione di avere “portato all’attenzione del Consiglio questo provvedimento con molto ritardo. Sembra ci sia uno stato confusionale della Regione nell’affrontare il problema – aveva aggiunto – non si capisce neppure perché i vaccini arrivano dal 25 giugno e vengono trasferiti alle Asl dal 17 luglio, restando 25 giorni fermi negli uffici”. “Nessuno stato confusionale – ha replicato l’assessore – abbiamo approntato da subito la task force per contrastare l’epidemia”. Nel frattempo il gruppo Udc-Fli ha presentato due emendamenti per incrementare il fondo per dare ristoro alle aziende danneggiate, da 10 milioni a 18,5 milioni di euro, e per trasferire queste risorse ai Comuni che le dovranno gestire.

“Ora dopo ora la situazione negli ovili della Sardegna sta divenendo sempre più drammatica. In questi ultimi due giorni si registra una recrudescenza del virus che sta annientando, da nord a sud dell’isola, intere greggi. Gli allevatori sono abbandonati a se stessi, costretti a contare le vittime di una guerra contro il virus della blue tongue che sta devastando gli ovili”. Lo ha detto il deputato Mauro Pili (Pdl), sollecitando l’intervento dei Ministeri dell’Agricoltura e della Sanità, dopo aver effettuato vari sopralluoghi nelle aziende del nord, centro e sud dell’isola e sollecitando un’immediato Piano antiparassitario straordinario degli organi competenti.

“Quello che sta accadendo nelle aziende sarde è uno stillicidio – ha aggiunto Pili – senza che niente venga messo in campo per evitare ed arginare il proliferare sia del virus che la stessa moria del bestiame. Le condizioni meteorologiche, il caldo umido, di questa fine estate stanno moltiplicando gli effetti del culicoide della lingua blu”. Pili, che ha effettuato sopralluoghi a Ardara, Ghilarza, Sedilo, Solarussa, Villacidro, San Gavino e Villamassargia, ha riscontrato un aggravamento della situazione con gli allevatori ridotti allo stremo. “Serve un’immediata campagna antiparassitaria – ha sottolineato il parlamentare – per mettere al riparo le zone ancora non infette, utilizzando tutte le strutture a disposizione, dalla forestale al personale delle province, compreso l’esercito se necessario, per fermare il moltiplicarsi di questo virus che sta rischiando di mettere in ginocchio il più grande comparto produttivo dell’isola”.

«A tutt’oggi non si sa quale sia il vaccino adeguato all’epidemia in corso: il sierotipo a cui si attribuirebbe la genesi della malattia, isolato tempo fa, potrebbe aver subito mutazioni tali da richiedere l’allestimento di nuovi vaccini. Da qui la necessità di rispettare i normali protocolli internazionali in materia di indagine sui virus: occorre eseguire studi sierologici non a distanza di anni, come sta avvenendo ora, ma almeno ogni due mesi nel corso dell’epidemia, e i colleghi medici presenti in Aula sanno a cosa mi riferisco». Lo ha affermato la consigliera regionale di SardignaLibera, Claudia Zuncheddu, intervenendo questa mattina in Consiglio regionale.
«In molti allevamenti gli ovini vaccinati son ostati colpiti dalla malattia in egual misura rispetto a quelli non vaccinati: questo ci impone una riflessione sull’efficacia degli attuali vaccini, sui loro costi, su cosa ci sia realmente dietro. Non vorremo – spiega Zuncheddu – che i nostri pastori fossero vittime inconsapevoli di politiche criminali tendenti a svuotare i depositi di vaccini obsoleti delle case farmaceutiche».

«È poi mancato un piano di disinfestazione dei siti infestati da focolai di lingua blu e, contemporaneamente, la Regione non ha mai risposto – continua Zuncheddu – alle insistenti e disperate richieste dei pastori di introdurre nel piano della profilassi i prodotti farmaceutici (come il Butox, un repellente) usati per combattere il culicoides, che è il vettore di questo virus, e concorrere quindi a circoscrivere i focolai di epidemia».

«C’è poi il ricatto: pare che gli indennizzi siano condizionati alla somministrazione di questi vaccini inadeguati, non specifici e inefficaci. La patologia ha ormai raggiunto dimensioni drammatiche in termini di aggressività e diffusione. Ha colpito perfino le aree notoriamente non endemiche, come quelle montane ad un altitudine superiore ai 500mt. I nostri pastori sono preoccupati – conclude Zuncheddu – anche perché a tutt’oggi non sono ancora pervenuti gli indennizzi per i danni subiti dagli allevamenti nel 2012».

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