Legge province impugnata dal Governo: ora il centrodestra pensa al referendum

“L’unica soluzione possibile sembra, al momento, un referendum confermativo”. L’ha spiegato l’assessore degli Enti locali, Quirico Sanna ,prima di essere ascoltato in commissione Autonomia dove all’ordine del giorno c’è proprio l’impugnazione della legge che porta a sei le Province e a due le Città metropolitane. Ricorso che lo Stato ha presentato davanti alla Corte Costituzionale per violazione dell’articolo 43 dello Statuto sardo che prevede, sì, la possibilità di modificare le circoscrizioni e le funzioni delle Province, ma “in conformità alla volontà delle popolazioni di ciascuna delle Province interessate espressa con referendum”.

“Una consultazione preventiva – fa notare Sanna – non è più praticabile visto che la legge esiste già”. In ogni caso, “mi sto ancora chiedendo come mai, a legislazione invariata, oggi si impugni il provvedimento, mentre le leggi sulle Province fatte in passato non sono mai state impugnate. Ne prendiamo atto, e oggi in commissione discuteremo di una soluzione”. Fermo restando che, puntualizza l’esponente della Giunta Solinas, “faremo valere le nostre ragioni davanti alla Corte Costituzionale”.

Nel frattempo, però, “il confronto con il Governo deve andare avanti per trovare un accordo e un punto di caduta”. Ovviamente, aggiunge l’assessore, “auspico di coinvolgere la parte dell’opposizione che ha votato questa legge e che ritiene come noi che sia valida e non figlia di nessuno”. Una legge, ricorda, che “nasce infatti dalla richiesta dei territori, pensiamo alla Gallura dove 26 Consigli comunali all’unanimità hanno deliberato la richiesta della Provincia del nord est”.

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Lo scontro in giudizio con il Governo tuttavia sembra essere l’ultima strada da percorrere. Prima di arrivare a tanto, infatti, sulla riforma degli Enti locali impugnata si cerca un punto di caduta. In particolare, oggi la commissione Autonomia e Riforme dopo aver ascoltato l’assessore Sanna ha deciso di istituire una sottocommissione che si occuperà di studiare una nuova attuazione dell’articolo 47 dello Statuto sardo, per cercare di far cadere la contestazione contenuta del ricorso attraverso un referendum preventivo. D’altra parte, ha sottolineato il presidente della commissione Pierluigi Saiu, “il Governo non ha messo in discussione l’assetto territoriale scelto dalla Sardegna, né il numero di Province o Città metropolitane, ma, appunto, la mancata applicazione del 43 dello Statuto”.

A suggerire l’istituzione della sottocommissione è stato il consigliere del Pd Roberto Deriu. In attesa del lavoro della sottocommissione il presidente Saiu ha sottolineato la necessità di modificare la norma transitoria della legge approvata ad aprile, che prevedeva termini perentori per la sua applicazione. Sempre in prima commissione, il consigliere dei Progressisti Massimo Zedda ha confermato la contrarietà alla legge e ipotizzato che il Governo potrebbe, in un secondo momento, impugnare la legge anche per altri aspetti.

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