Legge Omnibus, è battaglia: spunta norma per far tornare i Cda negli enti regionali

Commissione Bilancio riunita a oltranza ieri per l’esame dei 618 emendamenti (160 della maggioranza e uno della Giunta) presentati alla legge omnibus che ritornerà in Aula questa mattina dalle 10.30 per la discussione degli articoli.

Per tutto il giorno ieri gli schieramenti hanno lavorato per trovare una sintesi, così da accorciare i tempi dell’approvazione. Su molte questioni, però, non è stato raggiunto alcun accordo e alla fine la battaglia si risolverà direttamente in Aula. Alcune proposte di modifica della maggioranza, poi, metteranno a dura prova la pazienza delle minoranze che pure hanno annunciato di non voler ricorrere all’ostruzionismo. Per esempio, c’è un emendamento aggiuntiva all’articolo 10 che apre la strada al contestato ripristino dei Cda negli enti, già oggetto di un disegno di legge della Giunta (il 101). Nella proposta in questione, firmata da tutti i capigruppo del centrodestra fuorché da quello della Lega Dario Giagoni, si legge che “la Giunta regionale, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore di questa legge, presenta un disegno di legge di riordino degli enti, delle agenzie, degli istituti e delle aziende della Regione”.

Un’altra proposta presentata dall’Udc mira a ridimensionare la cosiddetta “Quattordicesima Asl” concepita nell’articolo 28 per liquidare le posizioni attive e passive delle vecchie Asl ma con 2 milioni di dotazione finanziaria e 20 unità di personale. L’emendamento centrista prevede l’utilizzo di personale già impiegato in Ares e non fa riferimento alcuno ai due milioni di euro.

Durante i lavori della commissione, la minoranza ha anche chiesto lo stralcio di tutti gli emendamenti relativi alle norme sul personale e urbanistica.

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