Legambiente: “Regione sorda, denunciammo le trivelle off-shore a settembre”

Nel ribadire la propria contrarietà alle trivellazioni per la ricerca di idrocarburi in mare, Legambiente ricorda – attraverso il presidente della sezione sarda, Vincenzo Tiana – di aver denunciato la questione fin dal 13 settembre, in occasione della campagna Goletta Verde 2013. In particolare Legambiente aveva chiesto di abrogare l’articolo 35 del decreto sviluppo approvato nel giugno del 2012, perché “con questo decreto non solo non si riducono le aree a disposizione delle compagnie petrolifere, ma anzi si ampliano ancora di più. È stata infatti individuata una nuova amplissima area, denominata Zona E, al largo del golfo di Oristano e del golfo di Alghero che estende anche in quel tratto di mare la possibilità di avviare ricerca ed estrazione di idrocarburi, dopo che nei mesi scorsi il governo aveva già allargato l’area a disposizione delle compagnie petrolifere a sud del canale di Sicilia verso l’isola di Malta”.

“Non possiamo che riaffermare che è assurdo continuare a pensare che la strategia energetica nazionale del Paese si possa basare sulle fonti fossili, che non portano ricchezza, non abbassano di certo la bolletta, e devastano la bellezza dell’Italia ed insistere su risorse, quali il petrolio presente sotto il mare italiano, che stando ai consumi attuali si esaurirebbero in soli due mesi”, prosegue Tiana. “È il momento di fare scelte coraggiose e di definire una vera strategia di sviluppo delle energie rinnovabili. Il futuro energetico dell’Italia devo guardare alle fonti pulite e all’efficienza energetica, da promuovere, sviluppare e incentivare in tutto il territorio. Per quanto riguarda le prospettive energetiche della Sardegna – conclude il presidente di Legambiente Sardegna – invece, sarebbe sicuramente più efficace perseguire la realizzazione del progetto Galsi, con il metanodotto Algeria – Sardegna – Italia, attualmente bloccato nonostante il progetto abbia tutte le autorizzazioni necessarie compreso il parere VIA con tutte le necessarie prescrizioni ambientali”.

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