Le regole per diventare un borgo: meno di 5mila abitanti e hotel sempre aperti

Qualità ambientale, storicità e integrità del paesaggio urbano, presenza di attrattori turistici rilevanti e strutture ricettive, numero degli abitanti: sono questi alcuni dei parametri per l’adesione alla Rete dei borghi caratteristici di Sardegna, fissati dalle linee guida approvate dalla giunta Pigliaru e contenute in una delibera proposta dall’assessora del Turismo Barbara Argiolas. “Le nostre piccole comunità sono uno dei tesori più autentici della Sardegna – spiega Argiolas – e vogliamo che diventino il fulcro di un’offerta turistica strutturata, riconoscibile e sostenibile, capace di attrarre nuova domanda, sviluppare nuove stagionalità che si affianchino al balneare e valorizzino le zone interne dell’isola dal punto di vista turistico”.

La Rete dei borghi caratteristici di Sardegna è stata istituita dall’articolo 9 della legge sul turismo (la 16 del 2017). “In Italia e in Europa i borghi sono una destinazione emergente che sta ottenendo crescente attenzione mediatica e richiama sempre più visitatori: offrono occasioni di turismo lento incentrate sulla condivisione di culture ed esperienze tra viaggiatori e abitanti locali, e permettono di immergersi nella storia, nella cultura, nelle tradizioni e nei sapori del territorio. È un’ascesa certificata anche dal Mibact, che ha celebrato “L’Anno dei borghi” nel 2017, con molteplici iniziative alle quali hanno partecipato anche la Regione e le nostre comunità”. In Sardegna sono 57 i piccoli centri certificati dalle varie associazioni nazionali: 6 “Borghi Bandiera Arancione” (Touring Club Italia), 6 “Borghi più Belli d’Italia” e 45 “Borghi Autentici d’Italia”. “I Borghi – commenta la titolare del Turismo – sono un tassello fondamentale del progetto contenuto nel nuovo Piano strategico del turismo e basato su sostenibilità ambientale, economica e sociale, su tutela e riproposizione in chiave innovativa delle ricchezze materiali e immateriali dei piccoli centri”.

Ecco i parametri individuati. Prima di tutto, il numero degli abitanti che dovrà essere pari o inferiore a 5.000: i Comuni più grandi, ma aderenti alle associazioni Borghi più Belli
d’Italia, Borghi Bandiera Arancione (Touring Club Italia) e Borghi Autentici d’Italia, in possesso di tutti gli altri requisiti necessari all’iscrizione, potranno comunque chiedere
una deroga. Poi, tra le altre cose, dovranno essere centri di antica formazione che: conservino l’originale modello insediativo, i caratteri costruttivi degli edifici riconoscibili
e curino il decoro del centro urbano; abbiano attenzione per la gestione sostenibile del territorio; offrano servizi di informazione e comunicazione turistica; presentino attività
organizzate e aperte ai visitatori del borgo, di carattere culturale, tradizionale, sportivo, musicale e la produzione di “Filiere di qualità certificata” o di prodotti Doc, Docg, Dop, Igp nella rete commerciale e nei pubblici esercizi del borgo; ospitino strutture ricettive e di ristorazione aperte tutto l’anno.

[Nella foto il Comune di Atzara]

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