Le Regionali e il diritto alla mobilità: cosa prevedono i programmi elettorali

Tutte le Giunte regionali che si sono alternate negli ultimi 20 anni hanno proposto soluzioni, le più diverse, per garantire il diritto alla mobilità dei cittadini e delle merci dalla Sardegna alla Penisola, e viceversa. Nessuno, però, è riuscito a centrare pienamente l’obiettivo. Come pensa di muoversi sul tema ‘caldissimo’ della continuità territoriale aerea e marittima?

È questa una delle quattro domande fatte nel forum politico dell’Ansa Sardegna ai sette candidati alla carica di governatore alle Regionali di domenica prossima. Ecco le risposte.

CHRISTIAN SOLINAS. I sardi devono potersi muovere liberamente e noi realizzeremo un autentico ponte aereo e navale con la Penisola e il resto d’Europa. Il nostro modello di continuità è chiaro e sta dalla parte di tutti i sardi, con il ripristino dei collegamenti aerei oltre che con Roma e Milano anche verso gli aeroporti delle principali città italiane ed europee. Mentre sulle rotte navali che devono essere ovviamente potenziate, sardi e turisti devono poter scegliere liberamente con quale operatore viaggiare in un sistema competitivo e affidabile.

MASSIMO ZEDDA. Servirà un ragionamento forte con il Governo nazionale, alla pari, per sancire il diritto dei sardi alla mobilità. Vale per la continuità aerea, che dovrà essere discussa in Europa con accanto lo Stato, come succede per Corsica e Baleari con Francia e Spagna. Sono necessari poi interventi infrastrutturali per l’adeguamento degli aeroporti, indispensabile per fare in modo di poter accogliere i flussi di passeggeri previsti in crescita per i prossimi anni. Vale per la continuità marittima, per cui faremo la legge regionale e gestiremo i 73 milioni della convenzione attuale, decidendo noi collegamenti e tariffe. È fondamentale per le persone ma anche per le merci.

FRANCESCO DESOGUS. Il ministro Toninelli ha sbloccato la continuità aerea e si è scagliato violentemente contro i monopolisti dei mari: mi sembra un cambio di approccio al problema evidente rispetto a quando alle convention di Renzi Onorato prometteva biglietti sui traghetti a 14 euro. Non solo, la prossima convenzione marittima vedrà la Sardegna protagonista: non possiamo più essere spettatori di decisioni che ci riguardano così da vicino. Inoltre, non possiamo dimenticare i trasporti interni. Abbiamo proposto la realizzazione di una linea ferroviaria tra Nuoro e Olbia di cui il governo ha già finanziato uno studio di prefattibilità, e il passaggio a Rfi della Nuoro-Macomer, oggi di proprietà della Regione.

ANDREA MURGIA. Una continuità territoriale marittima che si basi su una tariffa ferroviaria interregionale, per far sì che i cittadini sardi spendano quanto si spende nel resto d’Italia, in ogni giorno dell’anno e in qualsiasi stagione, a prescindere dalle presenze turistiche. Stesso discorso vale per le merci: è insostenibile che le merci sarde abbiano una maggiorazione del 20 per cento. Per adesso funziona uno schema dove lo Stato italiano decide chi deve, come e quando collegare l’Italia alla Sardegna. Noi rivendichiamo le competenze previste dallo Statuto Sardo e il nostro diritto alla mobilità. La continuità territoriale aerea va allargata agli aeroporti considerati minori.

PAOLO MANINCHEDDA. Se vogliamo incidere realmente nel campo dei trasporti, bisogna prendere quei poteri che oggi sono in mano allo Stato Italiano. Il sistema di continuità territoriale imposto dall’esterno determina che i sardi oggi non sono liberi di muoversi. Una famiglia di 4 persone, 2 adulti e 2 bambini, è costretta a spendere 570 euro per andare, con una piccola auto, da Cagliari a Civitavecchia (andata e ritorno) ad agosto. Non è accettabile. Bisogna fissare per i sardi delle tariffe massime che decidiamo noi, qui in Sardegna.

VINDICE LECIS. Il diritto alla mobilità sancito dall’articolo 16 della Costituzione sembra non riguardare i sardi che si vedono negare questa possibilità. La questione è articolata e riguarda certamente la continuità territoriale aerea – attualmente un disastro – implementando maggiori risorse con una conseguente estensione delle rotte e dei posti e una riduzione dei costi dei biglietti. A questa va affiancata quella marittima per i passeggeri e per le merci. Con la creazione delle cosiddette autostrade del mare si consentirà una crescita dell’economia regionale. Ma per diritto alla mobilità intendo anche quello a poter viaggiare su strade sicure e dignitose e non su quei tratturi che innervano la nostra isola, intervenendo sul rinnovo del parco mezzi delle aziende pubbliche e di trasporto, sulla mobilità sostenibile e l’integrazione dei mezzi di trasporto.

MAURO PILI. In realtà tutti, centrodestra, centrosinistra, Cinquestelle e Lega non hanno mai proposto idee concrete su questo tema. Le uniche proposte innovative le ho avanzate nella mia attività politica: dalla tariffa unica aerea senza compensazioni alla rottura dei Monopoli dei mari. Ora proponiamo una rivoluzione: tariffa unica aerea a 30 euro per Roma e 35 per Milano senza compensazioni. Per la continuità marittima vogliamo l’immediata revoca della convenzione con la Tirrenia e un decreto che istituisca subito un contributo per passeggero e merce trasportata. Ognuno potrà scegliersi la compagnia più efficiente e meno costosa.

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