Adesso ci sono almeno le date probabili: per le Regionali del 2014 si voterà o il 23 febbraio o il 2 marzo. E sono entrambe due domeniche.
Dunque è deciso: la Sardegna sceglierà il prossimo governatore con una sola giornata di urne aperte, e non in due come aveva inizialmente previsto il Consiglio regionale. Ieri l’Aula ha dovuto fare marcia indietro per adeguarsi alle nuove disposizioni nazionali sulla spending review che hanno tagliato il lunedì come giornata elettorale.
E se la delibera approvata ieri ha dato un’indicazione di massima sulla data, di fatto è tramontata la possibilità che questa legislatura venisse prorogata per far coincidere il voto delle Regionali con quello delle Europee, previste in primavera. Del resto, viste le inchieste aperte dalla Procura di Cagliari sul presunto peculato per la gestione dei fondi ai gruppi (finora sono sessanta i consiglieri indagati), allungare il mandato sarebbe stato quantomeno impopolare.
Con le prossime Regionali cambierà la composizione dell’Aula, come previsto dalla nuova legge elettorale: i seggi da occupare saranno 60 e non più 80. E se l’elezione del presidente è diretta e a turno unico, col voto del 2014 scattano tutta una serie di sbarramenti previsti appunto dalla nuova legge elettorale.
