Le Province bocciate colte in castagna

Stamattina i referendari di Sardegna manifestano sotto la sede del Consiglio regionale, in via Roma a Cagliari, per protestare contro il disegno di legge approvato dalla giunta Cappellacci che ‘tiene in vita’ le province fino al 2015.

Eppure i casi che sconsiglierebbero una ulteriore proroga non mancano. Emblematica la provincia di Cagliari, guidata da un presidente facente funzioni, Angela Quaquero, dopo la decadenza di Graziano Milia in seguito a una condanna definitiva per abuso d’ufficio. Un particolare che non impedisce all’esecutivo provinciale di comportarsi come se nulla fosse e continuare a spendere al pari dei giorni migliori.

Da una parte coloro che stentano a mettere insieme il pranzo con la cena, dall’altra la Provincia di Cagliari che spende 6000 euro in caldarroste. E’ quanto si ricava dall’impegno di spesa dell’assessorato alle attività Produttive – solo di recente reso pubblico – grazie al quale si potranno liquidare le spese per l’organizzazione della rassegna “La Provincia di Cagliari Produce”, tenutasi alla Fiera Internazionale della Sardegna sul finire del 2012.

La rassegna, che ha raggiunto l’ottava edizione, ha richiamato i produttori del settore agroalimentare ed artigianale con l’obiettivo dichiarato di “valorizzare, promuovere e diffondere le produzioni locali del territorio provinciale”. Ne è convinto l’assessore Piero Comandini, principale artefice dell’iniziativa, che dice: “La Provincia di Cagliari si è resa conto che mancava qualcosa, che era la capacità di conoscere. Nel nostro bellissimo territorio ci sono tantissimi produttori del mondo agroalimentare e artigianale, gente che inventa, quindi come Provincia di Cagliari abbiamo creato questa vetrina, dove tutti quanti possono venire a vendere e presentare i loro prodotti e dimostrare così che a qualche chilometro da Cagliari c’è un bravissimo produttore di vino, di olio, di formaggio e di ortaggi, in modo di abituare il consumatore ad acquistare sardo, acquistare a Km zero, acquistare i prodotti della provincia di Cagliari”.

Da qui, forse, l’invenzione di commissionare al Circolo culturale sportivo “La Mimosa” di Guasila – località della Trexenta notoriamente famosa per i castagneti – la distribuzione di caldarroste. Il conto finale recapitato alla Provincia è però sensibilmente lievitato. Infatti, oltre alle caldarroste si dovranno liquidare le spese per un corso di cucina sarda, per l’animazione Folk e piatti di maialetto con mirto “serviti con il costume tradizionale”, il tutto per complessivi 15.780 euro. “Iva inclusa se dovuta”, precisano gli uffici provinciali. Che aggiungono: “Si tratta di attività rientranti nelle competenze di questa amministrazione, che non rientrano in nessun modo tra le forme di promozione dell’immagine”. Quindi, secondo l’amministrazione provinciale nessuna “sponsorizzazione”. E nessun sostegno economico ai partecipanti alla rassegna, che si sono dovuti pagare di tasca loro le imposte di affissione del materiale pubblicitario.

Escludendo la voce “promozione dell’immagine”, resta da capire a quale categoria di intervento bisogna rubricare la spesa ulteriore di 6.630 euro per dieci grandi manifesti, alcuni pannelli in Forex, due “totem autoportanti” e relativi depliant. A ciò bisogna aggiungere i cinquemila euro con cui la Provincia si è aggiudicata la “mostra statica Omaggio a Sergio Pininfarina” e “80 anni di Fiat 508 Balilla”, ma anche quella “2002-2012 dieci anni di passione per la 500”. Curiosa la giustificazione della spesa per queste tre mostre. Sarebbero, secondo la Provincia di Cagliari, “di grande rilievo per il territorio della Provincia di Cagliari” e di “integrazione turistica”. Che cosa avessero a che fare con lo sviluppo economico e la promozione delle produzioni locali resterà, però, un mistero. Come del resto la località esatta di produzione, a Km zero, delle castagne.

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