Le domande ad Andrea Murgia, l’outsider che vuole governare la Sardegna

Dopo le domande (le elenchiamo nell’ordine temporale di presentazione) a Roberto Deriu, Francesca Barracciu e Gianfranco Ganau, ecco i quesiti “scomodi” di Sardinia Post per un altro dei candidati alle primarie del centrosinistra, Andrea Murgia.

Come abbiamo chiarito più volte, queste domande non hanno l’obiettivo di consentire ai candidati di illustrare i loro programmi e di esporre la loro visione del mondo, ma attengono alla loro affidabilità, alla loro coerenza.

E’ chiaro che questo genere di domande è più facilmente proponibile a candidati che hanno un lungo passato politico, che hanno ricoperto o ricoprono ruoli istituzionali. Più difficile proporne a quanti (è il caso di Andrea Murgia) sono relativamente “nuovi”. Non nascondiamo, infatti, di aver avuto – al contrario dei casi precedenti – una certa difficoltà.

Ma qualcosa da chiedere c’è. E, soprattutto, contiamo come sempre sulla collaborazione dei lettori che, scrivendo all’indirizzo redazione@sardiniapost.it, potranno suggerire domande integrative. In definitiva, il fatto che i quesiti siano effettivamente incisivi è nella disponibilità di tutti. Daremo 48 ore di tempo. Poi, redatta la lista completa, la pubblicheremo e resteremo in attesa delle risposte.

Il “regolamento” prevede che i candidati abbiano tutto lo spazio che ritengono necessario per dire la loro e che le loro risposte siano pubblicate senza repliche. Come succede in tutte le interviste, saranno i lettori a valutare.

Alcuni hanno fatto osservare che fino a ora solo due candidati alle primarie (lo stesso Andrea Murgia e il socialista Simone Atzeni) sono stati sentiti da Sardinia Post sul programma. Assicuriamo che non c’è stato nei loro confronti un trattamento privilegiato. Trattandosi di candidati meno conosciuti degli altri, abbiamo pensato che fosse opportuno consentire loro di presentarsi.

Sardinia Post porrà le “domande scomode” a tutti i candidati che via via si presenteranno. Di qualunque coalizione o forza politica. All’inizio della prossima settimana, con i quesiti per Simone Atzeni, concluderemo l’esame dei candidati del centrosinistra. Poi sarà la volta di Michela Murgia. Quindi resteremo in attesa delle altre candidature. Fino a ora – con la sola eccezione di Roberto Deriu – tutti hanno riposto.

Ma ecco le domande per Andrea Murgia, classe 1971, nato a Seulo, sposato, padre di due figli. Laureato in Economia a Cagliari, dal 2004 lavora a Bruxelles alla Commissione europea. Di famiglia socialista, è stato tesserato del Pds, poi dei Ds e infine del Pd. Ma dopo la bocciatura di Prodi al Quirinale da parte dei 101 franchi tiratori del pd, ha deciso di non rinnovare la tessera del Partito democratico.

1) Nella sua biografia ufficiale si legge: “Nel 2009 il presidente Soru mi propose di far parte del suo listino. Accettai l’offerta con entusiasmo e partecipai attivamente a quella battaglia che sarebbe dovuta essere di rinnovamento e competenza”. Intanto: si presenta come il paladino del rinnovamento, ma voleva entrare in Consiglio regionale con la scorciatoia della nomine. Le pare coerente?

2) E’ certo che se nel 2009 Soru avesse vinto, e lei fosse entrato nel consiglio regionale, le sue posizioni odierne sarebbero state le stesse?

3) Nella sua prima intervista a Sardiniapost ha dichiarato di non essere un civatiano. Eppure, come si evince da centinaia di post su Facebook, i civatiani sono i suoi primi sponsor. Non le pare che, negando l’evidenza, lei mette in atto una tattica politica vecchia: nascondere in parte la propria appartenenza per sperare di allargare l’ambito dei consensi?

3) Nella sua biografia parla ancora di una «brevissima esperienza professionale all’Agenzia delle Entrate»: quanto tempo è durata e come ci è arrivato?

4) La domanda che rivolgiamo a tutti i candidati. Josefa Idem ha dovuto dimettersi da ministro per una evasione dell’Imu di poche centinaia di euro, lei è certo di non correre rischi del genere? Ha controllato?

5) Lei ha detto che se non vincerà le primarie, e non sarà candidato governatore, tornerà a Bruxelles. O tutto o niente, insomma. Per dare un suo contributo alla Sardegna chiede il massimo del potere, non le sembra un atteggiamento un po’ presuntuoso?

Sardinia Post

 

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