LavoRas, pacchetto occupazione della Finanziaria 2018: ecco i numeri

Sono già divisi in macrovoci di spesa, i 127 milioni e 960mila euro che l’Esecutivo regionale ha aggiunto alla Finanziaria 2018 per sostenere l’occupazione. Le risorse rientrano in un pacchetto da 250 milioni totali, illustrati oggi dall’assessore alla Programmazione, Raffaele Paci, e che fanno salire a 9,985 miliardi il valore complessivo della nuova manovra, di cui 8,042 di cosiddetta parte manovrabile, cioè quella effettivamente spendibile.

Con i 127,96 milioni la Giunta disegna il contenitore contabile del Piano per il lavoro, chiamato LavoRasse ne parla da qualche settimana,  ma oggi è arrivata l’ufficialità sul valore dello stanziamento. La somma più cospicua, pari a 35 milioni, viene recuperata dal Fondo europeo Fsc (Sviluppo e coesione) e sarà destinata agli “investimenti sulle persone”, è scritto in un emendamento alla Finanziaria presentato dallo stesso Esecutivo.

Altri 29 milioni, sempre di risorse Ue, verranno utilizzati per “azioni dirette sul lavoro”, si legge ancora. La loro programmazione, come l’intero Piano, sarà decisa da una cabina di regina regionale che “si avvale del supporto operativo dell’Aspal (Agenzia sarda per le politiche attive sul lavoro)”. Il metodo individuato è quello della programmazione unitaria che è un po’ il ‘marchio’ della legislatura con tutti gli assessorati coinvolti nel sostegno all’occupazione, ciascuno per le proprie aree di competenza e intervento.

Operativamente, la Giunta avrà trenta giorni di tempo per decidere la destinazione di tutti i 127,96 milioni, una volta che la manovra verrà pubblicata sul Buras entrando così in vigore. Nell’emendamento alla Finanziaria è anche previsto che sugli interventi decisi “le commissioni consiliari” dovranno esprimere “un parere previo”.

Restando nel dettaglio degli stanziamenti, 12 milioni vengono destinati a “incremento occupazione e politiche di attivazione”. Ci sono poi i 10 milioni che derivano dalla riprogrammazione delle risorse Insar, la spa a partecipazione regionale che si dedica ugualmente al sostegno del lavoro, ma su questa somma non ha fatto progetti, pur avendola a disposizione. Con 7 milioni e 860mila euro saranno finanziati i “Cantieri verdi per la salvaguarda del patrimonio boschivo regionale”, mentre con 7 milioni e mezzo verranno pagati gli Lsu (lavoratori socialmente utili) nei cantieri verdi comunali. A 7 milioni ammontano invece i soldi che riprogrammerà l’Aspal e si tratta ugualmente di somme non utilizzate.

Sempre sul fronte degli Lsu, ma per sostenere stabilizzazioni o esodi, il capitolo di bilancio vale 5 milioni e 100mila euro. Altri 5 milioni tondi, ancora in arrivo dal Fondo sviluppo coesione, verranno finalizzati verso le politiche a favore dei “soggetti a rischio esclusione”. Per far fronte alle “misure anti-crisi” lo stanziamento ammonta a 4 milioni e 300mila euro, mentre 4 milioni e 200mila euro rappresentano il “fondo da ripartire tra gli interventi previsti dal Piano”, è scritto ancora nell’emendamento. Infine con un milione di euro saranno aperti i cantieri comunali dell’agenzia regionale Forestas.

Sulla manovra in generale, Paci dice: “Abbiamo chiamata la Finanziaria 2018 ‘Una Sardegna in ripresa‘, perché questa è la realtà e tutti gli indicatori lo dicono. Il Pil nel 2016 è finalmente cresciuto (dello 0,6%) dopo sette anni di fila in calo e per il 2017 le stime di Prometeia sono ottime con un aumento stimato del prodotto interno lordo pari all’1,3 per cento. Ciò non significa che siamo soddisfatti o che tutti i problemi sono risolti, ma è evidente che la situazione sta migliorando: c’è meno disoccupazione e più occupazione e noi, forti di questi dati, dobbiamo continuare con le nostre politiche per far ripartire l’economia” La rotta di legislatura va “dal mutuo per le infrastrutture (è l’intervento keynesiano della manovra 2015) al Patto per la Sardegna destinato alle opere pubbliche. La strada giusta è sostenere lo sviluppo con interventi infrastrutturali e continueremo a percorrerla. In questa direzione vanno anche i bandi per le imprese, con 250 milioni stanziati fra il 2017 e il 2018 che stanno avendo enorme successo. C’è anche la programmazione territoriale con i 350 milioni destinati a progetti per sostenere la crescita nelle zone interne, creando sviluppo e occupazione”. Quest’ultimo intervento è stata lanciato da Paci e dal presidente Francesco Pigliaru come “formula anti-spopolamento“: così nella presentazione della manovra lo scorso 23 ottobre.

Paci ha poi ricordato che la Finanziaria è arrivata in Consiglio “non chiusa né blindata”, in modo da “poter essere integrata dal Consiglio, dalle istituzioni local e dai cittadini attraverso le loro rappresentanze sociali ed economiche. In questo modo – sottolinea l’assessore – la manovra diventa un momento di confronto, di elaborazione e soprattutto di scelte per favorire lo sviluppo e l’inclusione di tutti i sardi. Questa è una Finanziaria importante che interviene in settori nevralgici e accompagna la crescita. Mi auguro – ha concluso Paci – che venga votata entro l’anno, obiettivo su cui ci siamo tutti impegnati molto per dare al più presto ai sardi le risposte che aspettano”.

Rispetto agli 8,042 miliardi di documento contabile, il Consiglio avrà mano libera sulla destinazione di 40 milioni di euro, è stato concordato in maggioranza. E sul punto lo scorso 24 novembre, l’Anci Sardegna, presieduta da Emiliano Deiana, ha chiesto di “non utilizzare le risorse per esigenze particolaristiche“, come in questi anni è successo più volte (leggi qui).

La Finanziaria 2018 non prevede aumenti di tasse: proprio per accompagnare la ripresa, come aveva sottolineato Paci e Pigliaru, sia l’Irpef sui redditi che l’Irap sulle imprese mantengono per un altro anno ancora la stessa aliquota. “Nelle tasche delle famiglie lasciano 130 milioni, alle imprese 100“. Il dibattito in Aula riprende domani mattina (dalle 10).

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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