Chissà cosa avranno pensato i pezzi grossi delle imprese che stanno realizzando la Sassari – Olbia quando, qualche settimana fa, hanno saputo che l’inaugurazione di alcuni lotti già ultimati era stata rimandata. Si dirà: l’attesa è durata anni e un piccolo slittamento nel taglio del nastro non può essere certo un problema. Ma è anche vero che si parla di un’opera finita nel mirino della magistratura e qualcuno già pensava ad ulteriori sviluppi dell’inchiesta. Si può dunque solo immaginare il senso di sollievo che ha pervaso gli addetti ai lavori quando si è saputo che a far saltare l’inaugurazione dei primi lotti, inizialmente prevista per il 14 giugno, è stata l’agenda fitta di impegni del premier Matteo Renzi – che alla fine ha dato comunque forfait – e del ministro Graziano Delrio.
“Era tutto pronto per la data prestabilita, il 14 giugno appunto – racconta una fonte privilegiata – ma hanno deciso di rimandare perché in quella data sia il presidente del Consiglio che il ministro Delrio erano bloccati a Roma. Così, consultata l’agenda, tutto è slittato al 23 giugno”.
Eppure presentarsi a Olbia con le forbici in mano a pochi giorni dal ballottaggio tra Settimo Nizzi e il candidato del Pd Carlo Careddu – che ha poi perso la competizione per una manciata di voti – avrebbe probabilmente tirato la volata al portabandiera del centrosinistra. Che infatti poche ore dopo la sconfitta, ha sparato ad alzo zero contro i compagni di partito. “La situazione era già difficile in partenza – ha dichiarato Careddu alla Nuova – e ad aggravare le cose ci hanno pensato in primis i litigi interni al partito, le politiche della giunta regionale lontane e distratte rispetto alla Gallura, tanto che non era neppure pensabile una visita dell’esecutivo Pigliaru, eccezion fatta per Paolo Maninchedda. Infine, Renzi e i suoi erano più occupati a contrastare la minoranza dem che a risolvere i problemi del territorio”.
Pablo Sole