L’addio al veleno di Giulia Moi al M5s: “Solo un rimasuglio di sfigati disperati”

Giulia Moi ha chiuso la sua travagliata esperienza al Parlamento europeo sparando a zero sul suo ex Movimento. nella lettera di congedo non risparmia violenti attacchi a tutti i vertici M5s: Davide Casaleggio, Cristina Belotti dello staff di Di Maio, Rocco Casalino, Pietro Dettori, Beppe Grillo e “4-5 portavoce sardi”. Non sono mancate le polemiche durante il suo mandato a Bruxelles e Giulia Moi ha voluto chiudere l’esperienza europea levandosi macigni dalle scarpe. Per lei i Cinque stelle ormai sono un “rimasuglio di sfigati disperati” e si dice soddisfatta che gli elettori gli stiano voltando le spalle.

“Oggi 2 Luglio 2019 al Parlamento Europeo di Strasburgo si chiude ‘un’epoca’ – ha scritto in un lungo post su Facebook -. Ringrazio in primis Davide Casaleggio per la più grande ipocrisia, meschinità e squallore che un essere umano possa rappresentare in questa terra. La conferma vivente che la grandezza, l’intelligenza, la correttezza morale che può aver avuto un padre (il suo) purtroppo non è detto che passi neanche in minima parte al figlio”.  Giulia Moi ricorda una richiesta di Casaleggio junior, che si è pentita di aver assecondato. “Mi chiamò un giorno di persona, chiedendomi di salvare il M5s dopo il fallimento totale con la storia del gruppo politico europeo Alde qui a Bruxelles. Mi chiese con molta insistenza di salvargli presso il Parlamento europeo un certo signor F. Calazzo vista la situazione tremenda in cui fu messo dalla loro incapacità e bramosia di voti e consensi – scrive -. Avendo saputo quello che oggi è diventato il M5s forse non sarei dovuta intervenire. Ma fu una imposizione alla quale non potei dire di no. Forse avrei dovuto fare quello che si augurano oggi i 6 milioni di elettori che alle ultime elezioni non hanno più votato questo rimasuglio di sfigati disperati e hanno iniziato ad accorgersi della mutazione genetica ormai avvenuta a causa di Davide Casaleggio e di un altro paio di persone spregiudicate in linea con la sua vile mentalità”.

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Nel mirino dei ringraziamenti ironici finisce anche Cristina Belotti, “una delle persone più false e ipocrite nel circondario di Di Maio sua responsabile comunicazione, è stata accusata di aver usato soldi europei ‘non secondo le norme del Parlamento europeo’ chiedendo rimborsi quando non doveva e ha una indagine in corso da parte dell’ufficio antifrodi europeo (Olaf) – attacca – che pare abbia contribuito tanto assieme al suo caro amico Fritz (di cui omette il nome, ndr.) e a Pietro Dettori per portare avanti la mia espulsione, nonostante ci sia ancora in corso un ricorso alla Corte di Giustizia europea”.

“Ringrazio anche Casalino, che ha sempre negato qualunque mia richiesta di pubblicazione dei miei lavori, e non avendo io nessun video compromettente per ricattare il prossimo (come nel caso di Giulia Sarti), si poteva fare senza dare mai nessuna spiegazione – continua nel suo post al vetriolo -. Ringrazio Pietro Dettori al quale Gianroberto Caselleggio vedendo i miei lavori, dopo che l’amico Fritz (che entrò nel Parlamento e fin dai primi giorni disse ‘La Moi da qui se ne deve andare, se no me ne vado io’ e con i suoi scagnozzi ci provò tutti i giorni per anni sperando cedessi il mio posto a uno dei suoi amici arrivato dopo di me alle elezioni) cercò per l’ennesima volta di farmi espellere per far subentrare il suo amico, gli chiese di persona e in mia presenza, prima di morire, di aiutarmi per tutto il grande lavoro che fino ad allora avevo svolto nel mio territorio. Lo ringrazio perché invece ha fatto quello che ha fatto eseguendo gli ordini o rendendo favori all’amico Fritz“.

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Il tiro ad alzo zero non colpisce solo il cuore del Movimento Cinque stelle ma anche i suoi colleghi europarlamentari. “Ringrazio anche le persone che mi hanno boicottato quotidianamente nel Parlamento europeo (mafiosetti che si sono uniti da subito ad alcune persone di Scientology elette anche loro lì a Bruxelles) con la speranza che avrei ceduto il mio posto di europarlamentare a un loro amico o amante come è successo a qualche altra persona in Sicilia – continua -. Ringrazio inoltre quelli che mi hanno tradito o si sono fatti comprare miseramente in cambio di qualcosa (falsi avvocati, avvocati con conflitti di interessi o avvocati con il lardo che straboccava dalle camicie, inclusi)”.

L’attacco finale sferrato dall’ex eurodeputata sarda colpisce anche i suoi corregionali. “Ringrazio i 4-5 portavoce sardi che assieme all’amico Fritz hanno sempre cercato di diffamarmi e boicottarmi fin dal primo giorno della mia candidatura, con la speranza che cedessi il posto al loro amico: i loro attuali risultati stanno dimostrando di non aver saputo fare niente altro di meglio. Gli auguro buon lavoro con la speranza che la giustizia italiana, anche se molto, molto lenta, prima o poi arrivi”. A quel punto, Giulia Moi se la prende anche col padre di tutti i pentastellati. “Ringrazio anche Beppe, che a tutte le richieste di aiuto o spiegazioni se n’è sempre fregato e ha sempre risposto di rivolgermi a Davide Casaleggio, di cui sopra – commenta – Uno non ha mai valso uno! Bastava forse andarci a letto per fare carriera e valere più di uno? Sempre stato un falso spot pubblicitario! Ma si sa la Casaleggio Associato fa quello di lavoro. Chi ci ha creduto è stato solo un povero ingenuo in mezzo a una cricca di arrivisti prepotenti che pur di avere il potere sono passati anche sul cadavere di Gian Roberto Casaleggio“.

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Dopo aver distribuito ceffoni a tutti i suoi ex compagni di avventura, l’ex europarlamentare si congeda da Bruxelles parlando del futuro. “Si apre una nuova stagione. Si tratta di un progetto, una chiara necessità d’intervento per dare risposte alle reali esigenze dei cittadini, mantenendo come priorità l’ambiente, ma con attenzione particolare ai temi davvero importanti per i nostri territori ovvero lavoro, sviluppo economico – annuncia -. Punterà a incentivare l’innovazione, lo sviluppo economico e imprenditoriale, tramite soluzioni industriali alternative che possano portare indotto e occupazione ma sempre con un occhio di riguardo alla sostenibilità e all’ambiente (#SustainableEurope).

M.Z.

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