La via di Salvini per la rinascita sarda: “Facciamo pulizia tra gli immigrati”

Immigrazione, lavoro e pressione fiscale: sono questi i punti programmatici toccati da Matteo Salvini nella convention finale a Cagliari.

“In Sardegna bisogna fare pulizia e lasciare solo chi merita di essere accolto. Tutti gli altri vanno mandati via”. Matteo Salvini confeziona dall’ottavo piano dell’hotel Panorama a Cagliari una “nuova via” per la Rinascita: prendersela con gli immigrati. Nel parterre oltre 200 supporters, al quale si è aggiunto, in visita di cortesia, l’ex governatore Ugo Cappellacci che nell’Isola è il coordinatore di Forza Italia. Accanto a lui, il consigliere regionale azzurro Alberto Randazzo.

Nella sala conferenze dell’albergo il leader nazionale della Lega chiude la prima tappa del tour sardo che nel pomeriggio prosegue ad Alghero e si concluderà in serata a Olbia, da dove Salvini ripartirà alla volta di Milano. “Il vostro peggior avversario – incalza – è la rassegnazione. Per questo chiedo che vi mobilitiate: io so che per me è l’ultima possibilità, ma smettetela di dire non si può o tanto non cambia nulla“.

Salvini batte il tasto dell’immigrazione una e più volte. “Perché un ministro degno di questo nome si concentrerebbe prima di tutto su quel 50 per cento di giovani che in Sardegna sono disoccupati. E non perché non hanno voglia di lavorare. Il problema, semmai, è che non si trova nulla. Anche per via di quei disperati – è il riferimento agli stranieri – che accettano un impiego pagato tre euro l’ora”.

Il capo delle camicie verdi parla di “immigrazione organizzata e finanziata col solo obiettivo di creare nuovi schiavi. Io a questo sistema mi oppongo. E il solo modo per farlo è ripartire dagli italiani che pagano le tasse e contribuiscono  alla crescita del Paese”.

A proposito di pressione fiscale, come già aveva detto in mattinata nella nuova sede di “Noi con Salvini” in viale Sant’Avendrace, il leader leghista rilancia “la tassa piatta uguale per tutti, con un’aliquota Irpef al 15 per cento e la Sardegna potrebbe essere la prima Regione italiana dove sperimentare questa fiscalità di vantaggio. Pagare le imposte non fa piacere a nessuno. Ma se i tributi vengono abbassati, tutti sono invogliati a versarli e si recupererebbe almeno una parte di quei 400 miliardi di evasione che si contano in Italia”.

A sentire Salvini, “la Sardegna può diventare la capitale europea del turismo, perché è una terra bellissima e io mi chiedo se vi siate mai interrogati sul motivo per cui alle Baleari trascorrono le vacanze cinquanta milioni di persone contro i cinque che vengono qua. La risposta è che nelle isole spagnole i costi dei trasporti sono molto più bassi. Sia in aereo che via mare, dove non ci possono essere monopoli”.

Da europarlamentare Salvini dice di fare parte di “una commissione che autorizza la vendita in Italia dell’olio tunisino o del riso cambogiano, col risultato di far perdere valore ai nostri prodotti. L’Europa, così com’è, risulta essere una gabbia, per questo propongo la revisione di tutti i trattati”.

Secondo il capo dei leghisti, “le politiche Ue si traducono in Sardegna con il fermo pesca e nessuno sostegno all’agricoltura e alla pastorizia. Io so che tra qualche anno da quest’Isola saranno costretti a partire 250mila residenti. E il ripopolamento non potrà essere garantito dai immigranti, come dice qualcuno di sinistra – è il riferimento alla proposta che mesi fa fece il giornalista Beppe Severnini -. Anche perché loro non hanno voglia di lavorare”.

Quindi l’attacco al premier Matteo Renzi che “noi vogliamo mandare a casa: non è accettabile che con una mano dia 80 euro e poi con l’altra ne tolga 120. Vero che la Lega, in questi anni, ha fatto errori. Ne ha fatto più di uno. Ma adesso sto mettendo la mia faccia e non per fallire. Questa vostra terra – prosegue Salvini – è ricca di tradizioni e storia, voi siete un popolo fiero. Ma vi parlano di autonomia e indipendenza solo durante la campagna elettorale. Una volta preso il voto, si dimenticano delle promesse fatte. E vale anche per Zedda e per Pigliaru”.

Salvini non risparmia una stoccata sulle unioni civili. “Ormai, se dici che fai un figlio con una donna, ti rispondono ma dai. E ti chiedono come mai neanche un utero in affitto. Noi non vogliamo una società senza famiglie né bambini comprati in Ucraina o chissà dove”.

Il saluto finale è un classico della politica: “Viva la Lega, viva la Sardegna. È valsa la pena essere qui, in questa magnifica città con tanta gente entusiasta”. Conclusa la convention, spazio ai selfie, chiesti da tante donne che si avvicinano al capo leghista al grido di “sei un grande“. Salvini, che indossava sempre la felpa azzurra con la scritta Cagliari in giallo, ha chiedo “solo di fare la fila, cominciate da questa parte, così non ci incasiniamo”. Ad accompagnarlo in macchina, Nicola Molteni, il parlamentare che sarà il referente per la Sardegna delle amministrative di maggio. Ma a scortare il capo dei leghisti c’erano anche il segretario cittadini Guido Di Martini e quello regionale Daniele Caruso.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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