“La Maddalena sarà l’isola del turismo”: il sindaco Montella fa pressing su Roma

Un’isola dedicata al turismo. È il sogno nel cassetto di Luca Montella, l’avvocato che dal giugno 2015 è il sindaco di La Maddalena (già consigliere provinciale dei Riformatori sardi, ora alla guida della lista civica Insieme a Voi). Montella il sogno lo ha tirato fuori dal cassetto in occasione delle festivita natalizie e spera di trasformarlo in realtà prima della prossima stagione.

“L’isola e la popolazione dell’arcipelago maddalenino attendono da anni che lo Stato italiano mantenga le promesse fatte, quando chiuse l’Arsenale della Marina militare e assicurò di non rinnovare gli accordi bilaterali (mai ratificati) per la concessione della base navale di Santo Stefano agli Stati Uniti. In ballo, la riconversione dell’economia fino ad allora di carattere esclusivamente miliare, con tutti i difetti ma anche i pregi che ne derivano in termini di ricadute economiche. Montella vuole cambiare dopo oltre mezzo secolo, puntando su uno sviluppo ecosostenibile del territorio in cui la vocazione turistica e i servizi collegati siano dominanti.

La Maddalena e il suo arcipelago sono ancora lontani dal traguardo, soprattutto per via degli investimenti non fruttuosi, determinati dallo spostamento del G8 a L’Aquila nel 2009. “È indispensabile e necessario – dice il sindaco – attivare tutte quelle iniziative in cui lo Stato si era impegnato solennemente, a partire dal 2007, stabilendo che la comunità maddalenina andasse risarcita per i danni e la occupazione militare, così in perfetta sinergia con la Regione”. Lo strumento per praticare “questa svolta epocale – prosegue Montella – è nelle mani dell’attuale presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Al quale chiedo formalmente, a nome della comunità che rappresento, di nominare un soggetto forte e autorevole come attuatore degli interventi di bonifica, di risanamento ambientale e di rigenerazione urbana dell’ex Arsenale, un soggetto che sia diverso dalla Regione Sarda, cosi come chiesto dal presidente Francesco Pigliaru”.

Un distinguo, quello del sindaco di La Maddalena, motivato dalla necessità di “poter dare finalmente avvio a tutta una serie di iniziative finalizzate allo sfruttamento delle risorse immobiliari già presenti sul territorio e che rischiano, come sta accadendo, di finire nel degrado totale senza mai essere state aperte”. Vedi il caso del Main center, sorto nell’area dell’ex Arsenale o quello dell’ex ospedale, sempre della Marina militare, due storiche strutture trasformate in hotel a cinque e che non hanno mai aperto i battenti.

L’impasse dal quale Luca Montella vuole smarcarsi è quello che si è venuto a creare nei giorni scorsi, con la firma del protocollo d’intesa per l’attuazione delle bonifiche dell’area marina e terrestre dell’ex arsenale. “Al momento – prosegue Montella – restano bloccati i 50,4 milioni di risorse disponibili derivanti in larga parte dal Patto per la Sardegna, così come ha ribadito il presidente Pigliaru, commissario straordinario del Governo per gli interventi”. La Regione ha sottoscritto l’accordo con il Comune di La Maddalena.

“La nomina del soggetto attuatore, cioè la struttura nazionale chiamata a gestire i bandi e gli appalti, è compito del Governo, ma deve ripartire al più presto, già nei prossimi mesi”, è la speranza di Montella. Che sottolinea: “Deve essere un soggetto di respiro nazionale in modo da accelerare le procedure”. Il sindaco ripercorre le tappe, compreso il ruolo avuto dal Comune prima che la scorsa primavera il governo Gentiloni disponesse il commissariamento nazionale dell’intero pacchetto di riqualificazione e bonifiche riconoscendo l’arcipelago come area di rilevante interesse nazionale. L’amministrazione guidata da Montella ha infatti ottenuto “i finanziamenti necessari per le bonifiche dello specchio di mare della darsena sottoscrivendo un contratto con l’impresa aggiudicataria, la Ati research Tetis”, ha specificato il sindaco. Il termine per l’esecuzione dei lavori è fissato in 270 giorni.

A La Maddalena resta ancora da realizzare il grosso delle opere. Ovvero rendere operative tutte le le infrastrutture alberghiere e le aree di servizio marine e terrestri realizzate nell’ambito del mancato G8. “Solamente un soggetto attuatore di forti competenze nazionali potrà farlo. Un soggetto autonomo rispetto l’attuale governo regionale che potrebbe cambiare con le prossime elezioni amministrative. Dal mancato G8 – prosegue Montella – sono passati ben nove anni senza che nulla sia stato ancora fatto per rilanciare l’asfittica economia dell’arcipelago della Maddalena. Il procedimento penale per i reati ambientali compiuti a seguito delle bonifiche ambientali e marine si è concluso lo scorso giugno con una prescrizione generale per tutti gli indagati. Nel frattempo – sottolinea ancora il primo cittadino – è passato sotto traccia l’arbitrato tra il Governo italiano, la Regione Sarda (che non aveva alcuna competenza in materia) e il gruppo Marcegaglia sulla concessione ultratrentennale del Main center”. Un arbitrato costato allo Stato 21 milioni di euro, incassati dalla società della famiglia di Emma Marcegaglia, già presidente di Confindustria e attuale presidente dell’Eni. La transazione è relativa al mancato utilizzo dell’ex Arsenale trasformato in albergo e del porto turistico. Con buona pace per i maddalenini che attendono l’apertura degli alberghi, dopo quel mancato G8.

Giampiero Cocco

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share