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La Maddalena declassata a sito di interesse regionale. Scanu (Pd): “Inaccettabile”

E’ polemica sul declassamento dell’Isola di La Maddalena da sito di interesse nazionale a sito di interesse regionale. “E’ inaccettabile che Mario Monti e il suo Governo scarichino sulla Regione Sardegna la responsabilità delle bonifiche dei siti inquinati a La Maddalena. La decisione del ministro dell’Ambiente è uno schiaffo per la comunità maddalenina e per la Sardegna intera”, ha detto in una nota il senatore del Pd Giampiero Scanu.

“Lo Stato deve porre rimedio alla buffonata del finto G8 di triste memoria berlusconiana che ha lasciato sull’isola soltanto incompiute griffate, inchieste giudiziarie, inquinamento e illusioni. L’atteggiamento pilatesco del governo Monti – ha aggiunto Scanu – è un segnale che gli elettori sardi certamente sapranno giudicare adeguatamente il 24 e 25 febbraio”.

Il senatore gallurese del Pd ha attaccato il Governo Monti in seguito alla denuncia del Comitato Gettiamo le basi che ha tra le mani il decreto dove il ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha inserito La Maddalena, assieme ad altri, all’interno di siti di interesse regionale, passaggio di consegne che andrebbe ad interessare anche la gestione delle bonifiche, ancora da realizzare, che in questo modo passerebbero a carico della Regione.

Nella polemica in serata è intervenuto anche Cappellacci. Per la Regione Sardegna la Maddalena deve restare Sito di interesse nazionale. Il presidente ha inviato una lettera in serata al ministero dell’Ambiente e al Dipartimento della Protezione Civile. Innanzitutto si ricorda che il decreto legge 152 del 2006, che definisce i siti di interesse nazionali ai fini della bonifica, precisa che tutto l’arcipelago de La Maddalena rientra nel parco nazionale omonimo ed è sito di importanza comunitaria.

L’isola e’ anche tutelata da vincolo paesaggistico e in parte da vincolo idrogeologico. Inoltre l’area a mare dell’ex arsenale militare avrebbe dovuto accogliere, già dal 2009, un porto turistico intorno al quale sviluppare servizi ed attività economiche direttamente correlate al diportismo, in immobili riqualificati e realizzati ex novo con l’utilizzo di ingenti risorse pubbliche. A causa del mancato completamento delle bonifiche delle aree a mare, tali immobili pubblici continuano ad essere improduttivi, generando danno alla pubblica amministrazione e gravi implicazioni socio-economiche.

La Regione Sardegna è sempre stata disponibile – sottolinea la nota – a facilitare i processi, nel principio di leale collaborazione, anche sovvenendo alle carenze finanziarie all’uopo destinate, con la richiesta di stanziamento di risorse, a valere sul Piano del Sud, pari a 5 milioni di euro.
“Tutto ciò premesso, si chiede che codesto Ministero, per quanto di Sua competenza, fornisca a questa Amministrazione – conclude la lettera – i dettagli sulle attività in corso nel sito in parola, e sui tempi necessari per il loro completamento. Si chiede, ancora una volta, la urgente convocazione della Conferenza di Servizi, per l’approvazione del progetto definitivo di bonifica, trasmesso dal Dipartimento della Protezione civile l’ 8 novembre 2012”

 

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