Isola arancione, il Pd attacca Solinas: “Gialli se Giunta ammette i suoi errori”

“La risposta dell’Iss alle minacce di ricorso dei rappresentanti sardi è stata che il livello di attenzione si cambia solo in presenza di dati errati. Quindi solo l’ammissione a voce piena dello sbaglio della Regione nella trasmissione di dati potrebbe indurre a una modifica del livello di classificazione, fermo restando un miglioramento dei parametri”. Lo sostiene il segretario del Partito democratico della Sardegna, Emanuele Cani, in merito alla classificazione dell’Isola in zona arancione e alle proteste della Regione.

“Ieri la Regione dovrebbe aver inviato i dati della settimana dal 19 al 24 al centro raccolta dati nazionale – osserva -, ci auguriamo che dal gran bailamme scomposto di questi giorni si possa aver preso provvedimenti e, per esempio, aver modificato il metodo e gli strumenti usati fino ad ora per la raccolta dati”. “Da poco meno di una settimana siamo costretti a leggere le dichiarazioni del presidente Solinas, dell’assessore Nieddu e pure del manager Ats che inveiscono contro il ministro della Salute, contro l’Iss e contro il mondo intorno. Chi urla così sguaiatamente raramente ha ragioni solide – attacca -. Un poco più di onestà politica e intellettuale non guasterebbe, perché oltre c’è il ridicolo”.

“La responsabilità del passaggio in zona arancione è esclusivamente in capo alla Regione – afferma il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Gianfranco Ganau -, incapace di monitorare la situazione epidemiologica. Bene farebbe il presidente Solinas a prendere atto della situazione scusandosi e mettendo a disposizione risorse finanziarie per ristorare le attività economiche ulteriormente danneggiate da questa situazione, piuttosto che minacciare improbabili ricorsi a uffici giudiziari che non potrebbero che prendere atto di quanto documentato dagli stessi organi regionali”.

“La Sardegna – ricorda – ha documentato all’Istituto superiore di sanità la presenza di incidenza di casi oltre i cinquant’anni, la presenza di numerosi focolai all’interno di reparti ospedalieri, Rsa e case di cura e il superamento del limite del 30 per cento di occupazione dei posti letto di terapia intensiva”. Tre dati, aggiunge, che “collocavano automaticamente la Sardegna in zona arancione. Cosa che il ministro non poteva che certificare”. Infine: “Se ci fosse stato un serio monitoraggio dell’occupazione dei posti letto di terapia intensiva sarebbe bastato attivare quei letti dichiarati ‘immediatamente attivabili’ (ammesso che lo siano realmente), cosa che non è stata fatta, limitandosi a certificare il superamento dei limiti previsti”, conclude Ganau.

 

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share