Intesa sulle servitù, Cucca puntualizza: “Gioco di squadra di noi parlamentari”

“La norma sui poligoni e sul nuovo controllo civile-militare è frutto di un lavoro di squadra portato avanti dai  parlamentari sardi di Pd e di Campo progressista e apre una pagina nuova per tutta l’Italia nei rapporti tra le Regioni e la Difesa”. Il segretario del Partito democratico isolano, Giuseppe Luigi Cucca, commenta così l’iniziativa legislativa che ha sottoscritto insieme ai collegi dem Silvio Lai e Ignazio Angioni più l’ex Sel Luciano Uras e il deputato Gian Piero Scanu che è anche il presidente della Commissione d’inchiesta sull’uranio impoverito. I cinque hanno firmato un emendamento alla Legge nazionale di Bilancio 2018 per innalzare i livelli di sicurezza nelle zone militari (leggi qui).

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Giuseppe Luigi Cucca, segretario e senatore Pd

Il commento di Cucca arriva a ventiquattro ore di distanza dal vertice di maggioranza che ieri il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha convocato per annunciare alla coalizione la chiusura dell’intesa sulle servitù: succederà, stando a quando detto dal governatore, che i militari andranno via da buona parte della base di Capo Frasca e dalle spiagge di Teulada, così come saranno smobilitate alcune aree nella costa di Arbus e le caserme Ederle a Cagliari (leggi qui). Tuttavia il segretario del Pd sardo non dà per concluso la trattativa tra Regione e ministero della Difesa. E spiega che la pre-condizione per lo smantellamento delle zone militari è proprio la norma sulla sicurezza allegata alla Legge di Bilancio. Nella nota di Cucca si legge infatti: “Ora il presidente Pigliaru ha le condizioni per scrivere un nuovo accordo, presentarlo al Consiglio regionale e firmarlo anche prima di Natale. Un accordo che restituisca all’Isola l’uso di beni immobili e territori, costruisca una attività di ricerca in campo duale e sviluppi nuove tecnologie per portare eccellenze e lavoro in un sistema di poligoni monitorato e trasparente”.

In ambienti politici la nota di Cucca, fredda nei confronti dell’operato di Pigliaru, viene letta come il segno di qualche disappunto per la modalità con cui il capo della Giunta ha gestito la comunicazione. Non sarebbe piaciuto il fatto che, nell’annunciare l’accordo col Governo, Pigliaru non abbia citato l’emendamento di Cucca, Lai, Angioni, Uras e Scanu,  Emendamento che, nella valutazione dei firmatari, è stato invece uno dei presupposti determinanti per l’intesa. Il tema delle servitù è molto sentito dall’opinione pubblica sarda. E questa piccola schermaglia, se come pare attiene alla questione della visibilità, lo conferma.

Nella sua nota Cucca ritorna in più occasioni sulla norma allegata alla Legge di Bilancio. “Si tratta – è scritto ancora – di una piccola rivoluzione condivisa e voluta dal ministro Roberta Pinotti, a cui va il nostro plauso per aver sostenuto e accompagnato il percorso. Un sistema monitorato da Agenzie per l’ambiente, Regione e Comuni coinvolti – si legge ancora – rappresenta un livello di controllo avanzato che rassicura tutti sul fatto che si può aprire una stagione diversa dal passato e rivedere le norme di coabitazione militari-civili. Ora – sottolinea il segretario – ci sono le più favorevoli condizioni perché si firmi un nuovo accordo anche in Sardegna tra la Regione e Difesa”. Cucca scrive infine: “Le condizioni ideali sono quelle attuali. Le disponibilità registrate da questo Governo sono elevate e vanno colte per aprire una stagione nuova di collaborazione e sviluppo”. (al. car.)

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