Insularità, appello di Solinas e Cossa: “Sardegna fortemente penalizzata”

“La Sardegna è fortemente penalizzata perché è l’unica regione in Italia senza un’autostrada, senza il metano, senza una rete ferroviaria diffusa e senza collegamenti certi e continui con la Penisola. Inoltre, l’indice infrastrutturale della Sardegna non solo è il più basso in Italia ma mostra un forte peggioramento negli ultimi anni”. È il quadro rappresentato dal governatore, Christian Solinas ascoltato oggi in commissione Affari Costituzionali del Senato nell’ambito dell’esame del progetto di legge per l’inserimento del principio di insularità in Costituzione. “La Sardegna – ha aggiunto Solinas – deve poter mitigare gli svantaggi determinati dalla discontinuità territoriale e avere pari opportunità di sviluppo e accesso al mercato unico europeo rispetto alle altre Regioni”. Il presidente della Regione ha infine sottolineato l’esigenza di “proseguire con celerità il percorso che porti alla definizione degli svantaggi strutturali permanenti, aspetti oggetto anche dell’Accordo in materia di finanza pubblica sottoscritto tra il Governo e la Regione il 7 novembre 2019 che prevede espressamente l’adozione “degli strumenti compensativi più idonei alla loro rimozione in ossequio ai principi di uguaglianza, coesione territoriale e pari opportunità”.

“Una fortissima spinta popolare, la coesione di tutto il Consiglio regionale e della società sarda, non per avere una situazione di privilegio ma per ottenere pari opportunità rispetto alle regioni della terraferma”. Il presidente della commissione per l’insularità, Michele Cossa (Riformatori) ribadisce così il il senso della proposta di legge per l’inserimento del principio di insularità in Costituzione. Cossa oggi è stato ascoltato in commissione Affari costituzionali del Senato. Si è soffermato in particolare sull’applicazione delle regole sugli aiuti di Stato: “Far valere in Sardegna le stesse norme che si applicano nelle regioni più ricche d’Europa significa realizzare la più grave delle ingiustizie e vanificare il dettato dell’art. 174 del trattato sul Funzionamento dell’Ue”, ha detto con riferimento particolare alla continuità territoriale aerea. Infine un passaggio sui costi dell’insularità: “La perifericità e la discontinuità territoriale sono all’origine del ritardo di sviluppo delle Isole e la Sardegna sconta un deficit infrastrutturale che non potrà mai essere recuperato se lo Stato non tiene conto del gap insulare. Ma a questo bisogna aggiungere una vera e propria tassa aggiuntiva di un miliardo di euro che i cittadini e le imprese sarde pagano tutti gli anni di tasca per il solo fatto di vivere e operare in un’Isola”.

[Foto d’archivio]

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