Inizia il semestre bianco di Mattarella. La mossa anti golpe del sardo Laconi

Comincia domani il semestre bianco del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. In questi ultimi sei mesi di mandato, il Capo dello Stato non può sciogliere anticipatamente le Camere. A stabilirlo è l’articolo 88 della Costituzione che recita: “Il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse. Non può esercitare tale facoltà negli ultimi sei mesi del suo mandato, salvo che essi coincidano in tutto o in parte con gli ultimi sei mesi della legislatura”. Una scelta che i padri costituenti fecero per arginare eventuali prese di posizione autoritarie del Capo dello Stato che avrebbe potuto sciogliere le Camere con l’obiettivo di farne eleggere più favorevoli a un eventuale secondo mandato.

L’origine del semestre bianco di deve all’emendamento presentato all’Assemblea costituente da Renzo Laconi, deputato sardo del Partito comunista italiano, formatosi con la stella polare di Gramsci e diventato poi fedele alleato di Palmiro Togliatti. Nato a Sant’Antioco nel 1916, Laconi fece parte della Consulta regionale sarda nel 1945 e 1946 prima di essere eletto a giugno dello stesso anno alla Costituente. L’Italia veniva fuori dalla seconda guerra mondiale a da vent’anni di dittatura fascista, esperienze che ne segnarono fortemente l’attività legislativa di quel periodo.

Non a caso, secondo quanto riportano le cronache, Laconi motivò con parole forti la necessità di approvare l’emendamento sostenendo che in assenza di questo il presidente avrebbe potuto compiere “un colpo di Stato legale”. Il relatore era Egidio Tosato, eletto nelle file della Democrazia cristiana che non accolse con grande favore la proposta di Laconi, definendo l’emendamento superfluo anche se poi precisò che se l’onorevole comunista avesse insistito non ci sarebbe stato problema ad accettare la proposta. Così l’emendamento fu effettivo e da allora, a sei mesi dalla fine del proprio mandato, il Capo dello Stato non ha la possibilità di sciogliere le Camere.

Renzo Laconi, scomparso nel 1967 a soli 51 anni, è stata una delle personalità politiche più alte della Sardegna.  Fu deputato per quattro legislature, dal 1948 al 1967 e guidò il Partito comunista sardo dal 1957 al 1963. Partecipò nel 1962 all’attuazione del Piano di Rinascita della Sardegna, ma il suo lascito è soprattutto politico-culturale perché fu uno dei primi a capire l’importanza di rinnovare le posizioni del Pci e il ruolo dei suoi esponenti rispetto a questioni che occupavano il dibattito politico nazionale di allora.

Matteo Sau

 

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