Il ritorno (sperato) alle otto Province: ecco i consiglieri del fronte traversale

Sardegna con otto Province. Un ritorno al passato. È questa, da ieri, l’ultima frontiera del dibattito politico in Consiglio regionale prima del ‘riposo forzato’ che porterà al voto del 24 febbraio. L’ipotesi degli otto enti intermedi è contenuta nella proposta di legge presentata il 3 ottobre scorso e sottoscritta da quattordici esponenti dell’Aula. Un fronte trasversale che ieri, quando è cominciata la discussione per istituire la sola Provincia della Gallura, si è di nuovo messo in movimento, come fosse il 2001. Diciassette anni fa il copione si era infatti ripetuto identico: il territorio di Olbia-Tempio, visti gli indicatori economici, rivendicava il riconoscimento come ente intermedio, ciò che spinse i consiglieri di Sulcis, Medio Campidano e Ogliastra a ottenere lo stesso risultato. L’obiettivo iniziale era rendere irricevibile la proposta sulla Gallura provincia, affossandola. Finì che venne dato il via libera a quattro nuove province.

Il testo normativo su Olbia-Tempio l’hanno presentata a marzo 2017 i quattro galluresi dell’Aula: Giuseppe Meloni (Pd), primo firmatario; Giuseppe Fasolino (Forza Italia); Pierfranco Zanchetta (Upc); Giovanni Satta (Lega-Psd’Az). Un anno e sette mesi più tardi, a ottobre 2018, per opporsi ai galluresi ecco la controproposta di legge. L’ha presentata Luca Pizzuto (Mdp-Art1), a cui si sono accodati gli altri due colleghi del gruppo, Daniele Cocco ed Eugenio Lai, più i Pd Rossella Pinna, Roberto Deriu, Antonio Solinas e Franco Sabatini. Poi ecco Gianluigi Rubiu (Fratelli d’Italia), Angelo Carta (ex Psd’Az), Emilio Usula (RossoMori), Antonio Gaia (Upc) e Paolo Zedda (ex RossoMori). Hanno firmato di nuovo Zanchetta e Satta.

Nella commissione Riforme, dove tutte le proposte di legge devono passare prima di approdare in Consiglio, è stata esaminata e ha ottenuto il via libera solo quella che prevede l’istituzione della Gallura. Non solo: il presidente Francesco Agus (Progressisti di Sardegna) aveva chiamato in audizione i ventisei sindaci di Olbia-Tempio insieme a sindacati e associazioni di categoria. A favore anche il Cal, il Consiglio delle autonomie locali. Non solo: tutti i capigruppo del Consiglio regionale, di maggioranza e opposizione, si erano detti d’accordo a istituire nuovamente la provincia della Gallura (come ente di secondo livello, perché così funziona adesso, cioè senza più l’elezione diretta dei rappresentanti).

Ma con le Regionali alle porte, il tavolo su Olbia-Tempio è saltato. Da ieri in Aula è cominciata la corsa agli emendamenti per far passare, attraverso modifiche alla proposta del gallurese Meloni, i contenuti del testo normativo presentato da Pizzuto. Agus, il presidente della commissione Riforme, non l’ha mandata a dire: “Il ritorno alle quattro province sarebbe la fine dell’autonomia sarda. Vorrebbe dire la vittoria dei piccoli interessi di bottega a scapito dello Statuto sardo, che verrebbe di fatto affossato”. Con Agus si sono schierati i Riformatori, storici oppositori delle Province.

C’è poi la battaglia per la Città metropolitana di Sassari, stavolta in chiave di rivalità con Cagliari. La legge 2 del 2016, quella che le Province le aveva cancellate dopo due anni di dibattito, ha riconosciuto Sassari e dintorni come Rete metropolitana. Troppo poco per l’ex sindaco Pd, Gianfranco Ganau, attuale presidente del Consiglio, e per l’attuale primo cittadino, Nicola Sanna, altro dem, che sarà candidato alle Regionali di febbraio.

Sulla stessa posizione, il consigliere di Forza Italia, Marco Tedde, che commenta la proposta di legge su Gallura e Città metropolitana di Sassari dal punto di vista dell’opposizione. In una nota ha scritto: “Il centrosinistra che nel 2016 ha affossato la provincia di Olbia-Tempio e il Sassarese ha adesso l’occasione per ravvedersi”.

Se tutte le proposte venissero accolte, la Sardegna si ritroverebbe con otto province e due Città metropolitane. Grasso che colerebbe sulla campagna elettorale delle Regionali 2019.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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