Il rebus della commissione Bilancio: centrodestra diviso e veti incrociati

Il ponte dei Santi rischia di lasciare feriti nel campo del centrodestra, diviso da tre mesi sulla presidenza della commissione Bilancio in Consiglio regionale. La casella, lasciata libera da Paolo Truzzu, dimissionario lo scorso luglio dopo l’elezione a sindaco di Cagliari, è roba preziosa. Da lì, infatti, passerà la Finanziaria 2019, la prima che firmerà la nuova maggioranza. Ma la quadra tra alleati sembra un miraggio.

Andiamo con ordine. Doveva ancora arrivare Ferragosto, quando nel centrodestra si è registrata la prima fumata nera. Contro Fausto Piga, il sostituto di Truzzu nell’aula di via Roma, sempre in quota Fratelli d’Italia, si sono subito messi di traverso i sardisti. Precisamente Stefano Schirru e Giovanni Satta (in ordine di preferenze raccolte alle urne), i quali da subito hanno giocato la loro partita da aspiranti presidenti. Così in opposizione a Piga, che è pure sinaco di Barrali, e a tutti gli Fdi guidati nell’Isola dal deputato Salvatore Deidda.

Tuttavia pareva dovesse finire nel giro di pochi giorni. Invece col passare delle settimane – e le ferie non hanno portato pace – lo scontro è andato in crescendo e ha finito per coinvolgere i big della coalizione. Da una parte il presidente della Regione, Christian Solinas, dall’altra il grande capo dell’Udc sarda, Giorgio Oppi. Solo che stavolta né l’uno né l’altro sembrano voler fare un passo indietro.

Oppi, forte del suo nuovo gruppo da cinque consiglieri regionali (Antonello Peru è l’ultimo ‘acquisto’), ha deciso che il presidente perfetto è Satta, il gallurese ritornato nel Palazzo di via Roma per la seconda volta consecutiva, ma ancora coinvolto in una faccenda giudiziaria legata a un presunto traffico di droga. A Oppi, da garantista qual è, poco importa che Satta sia a processo. E lo stesso pensa Solinas, che infatti il galluerese dell’Aula lo ha candidato alle Regionali nella lista del ‘suo’ Psd’Az. Per il governatore la questione è un’altra: Solinas non vuole fare un torto a Schirru e nemmeno aprire un fronte di scontro nei Quattro Mori scegliendo uno dei due onorevoli sardisti in corsa.

Quindi ecco il terzo nome, accompagnato da un curriculum ineccepibile: il presidente della Regione vuole affidare la commissione Bilancio a Michele Cossa, capogruppo dei Riformatori, la candidatura che il centrodestra tira fuori ogni volta che c’è da fare una bella figura con un profilo di alto spessore, capace di mettere d’accordo tutti.

All  netto del fatto che Cossa non ha sciolto le riserve, Oppi sarebbe anche disposto a dire sì. E non potrebbe fare diversamente, visto il nome. Solo che il veterano del Consiglio regionale non si muove per un piatto di lenticchie: siccome l’Udc vuole un assessorato nel Comune di Cagliari, vien da sé che Solinas può spuntarla sulla scelta di Cossa solo se a Oppi dà qualcosa in cambio. Letteralmente. Come un posto nella Giunta Truzzu.

Al momento è impossibile dire sino a dove Oppi possa spingersi e tirare la corda. La sensazione è che Solinas e il leader dell’Udc non debbano rendersi alcun favore adesso: l’ultimo, quello di settembre sulla mozione Salvini per cambiare la legge elettorale nazionale, è andato in pari. Nel giro di ventiquattro ore. Prima Oppi si era opposto, poi Solinas l’aveva spuntata portando a casa il risultato dell’approvazione. Insomma, un rebus complicato che sempre di più è una partita di nervi.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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