Il presidente Solinas difende la Giunta: “Basta pregiudizi, giudicate i fatti”

Nessuno tocchi la Giunta. Il presidente della Regione, Christian Solinas, fa scudo alle critiche e ai dubbi che, in queste ultime settimane, hanno accompagnato la breve vita dell’esecutivo. Davanti ai consiglieri regionali, difende le proprie scelte e a chi ha parlato di “passaggio patetico” nella nomina dei dodici assessori risponde di essere “orgoglioso di questa Giunta e chiedo ai sardi di valutare gli assessori per ciò che faranno e non con il pregiudizio”. Solinas precisa che le scelte sono state fatte sulla base del “talento della politica”, che significa avere la capacità di “percepire le domande che arrivano dalla società sarda”. Inevitabile un confronto tra il talento della politica e quello della tecnica, con un chiaro riferimento al passato recente quando “c’era la capacità di raccontare con le slide una serie di provvedimenti eccelsi senza ascoltare la sofferenza fuori dal Palazzo”. Parlando della sua squadra il governatore ha risposto anche a chi lo ha accusato di aver avuto poco riguardo nella parità di genere, ricordando la scelta di Gabriella Murgia, ex presidente della Commissione regionale pari opportunità, nominata titolare dell’Agricoltura e l’imminente maternità dell’assessora agli Affari generali, Valeria Satta. “Questa è una Giunta in cui la maternità viene considerata una gioia – sottolinea il presidente – non avremo nessun ripensamento e tutti quanti daremo la possibilità all’assessora di coniugare la maternità con il suo ruolo istituzionale”.

Dopo aver difeso l’esecutivo, Solinas risponde colpo su colpo alle accuse arrivate soprattutto dai banchi dell’opposizione. Nonostante tutto, il governatore ha ringraziato tutti i consiglieri regionali per gli spunti e anche le provocazioni che “accolgo con spirito costruttivo”, tanto che l’invito è per un “confronto complessivo” sui problemi della Sardegna. Sull’ipotesi di modificare la geografia degli enti locali in tanti hanno sollevato dubbi, ricordando il referendum del 2012 in cui i sardi decisero di suonare le campane a morto degli enti intermedi. “In quel referendum era presente una pluralità di quesiti e non si può sceglierne alcuni e altri no come in un menù”. Inoltre, il governatore ricorda il referendum costituzionale proposto da Renzi attraverso cui “il popolo sardo ha dato una nuova lettura all’assetto istituzionale”.

Tante le critiche sulla sanità, soprattutto perché a fronte di annunci, come quello di voler cancellare l’azienda unica Ats (Azienda per la tutela della salute) senza avere un progetto chiaro in campo. Eppure Solinas va dritto per la sua strada ricordando che “non si può raccontare un mondo che non c’è. Se la percezione dei sardi sulla sanità è negativa è giusto che la politica si interroghi”. Un’altra stoccata nei confronti di chi cita i numeri per dimostrare l’efficacia dei provvedimenti: “In questo modo si fa una narrazione che non rispecchia la realtà”. Chiuso il capitolo della sanità, il presidente parla della continuità territoriale, difendendo le proprie scelte e sottolineando che “non mi si può dire che la gestione della continuità territoriale è un disastro di questa maggioranza visto che per cinque anni non si è riuscito a far nulla”.

Solinas racconta la Sardegna del futuro, in cui la scuola deve cambiare drasticamente “coinvolgendo gli insegnanti e sostenendoli nel percorso formativo destinato ai ragazzi”. Rispedite al mittente anche le accuse di superficialità. mosse soprattutto dai banchi del Movimento 5 Stelle, su alcuni argomenti, scarsamente approfonditi nelle 92 pagine di dichiarazioni programmatiche: “Fa parte dei ruoli ma consentitemi di dire che se è bastata una decina di pagine per un contratto di governo dire che le mie dichiarazioni programmatiche sono superficiali è ingeneroso”. Il presidente della Regione conclude invitando tutta l’assemblea sarda a un lavoro di insieme, a un impegno per portare avanti quella che tanti consiglieri del centrodestra hanno definito una “legislatura della svolta”.

LEGGI ANCHE: L’opposizione all’attacco di Solinas: “Programma superficiale e generico”

Matteo Sau 

 

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