Il Pd a Cappellacci: “Ti accorgi della Sardegna dopo aver portata sull’orlo del baratro”

“Caro Presidente, riceviamo, come parlamentari Pd dell’isola, la tua richiesta di sostegno all’adeguamento del tetto di spesa regionale, un argomento che conosciamo molto bene…”

Comincia così la lettera con cui i parlamentari democratici eletti in Sardegna rispondono alla richiesta avanzata dal governatore Cappellacci di sostenere un emendamento inoltrato nei giorni scorsi ai ministri Grilli e Passera. Incipit cortese, sostanza durissima. Perché i deputati e i senatori del Pd, dopo aver dichiarato la loro disponibilità (“Noi non mancheremo certo nell’impegno a favore degli interessi dei sardi per ottenere gli effetti positivi di una battaglia che il centro sinistra ha condotto nel 2006 e che avrebbe dovuto portare gli effetti sin dal 2009”) contestano a Cappellacci i ritardi accumulati in questi anni.

“Siamo costretti – scrivono –  ad affrontare questa problematica nel momento peggiore della crisi economica nazionale e regionale, mentre tu avresti potuto affrontarla in anni nei quali non eravamo sull’orlo del baratro. Un baratro sul ciglio del quale ci ha portato il Governo Berlusconi-Tremonti che non hai voluto mai disturbare davvero nei primi anni del tuo mandato come presidente. Ricordiamo con precisione le nostre sollecitazioni e quelle unitarie del Consiglio per un’azione nei confronti del Governo e ricordiamo le risposte della tua Giunta che inventava l’indispensabilità di norme di attuazione per avere le nuove entrate, come motivazione per difendere il diniego da parte di Tremonti”.

“In quegli anni – prosegue la lettera – solo il Pd, a livello nazionale, era impegnato nella battaglia e nessuna voce della maggioranza del Pdl osava contrastare una linea subalterna nei confronti dell’allora presidente del consiglio e leader del Pdl, ma suicida per l’isola. E solo quando era ormai evidente il fallimento di Berlusconi, la derisione dell’Italia nel mondo intero a causa sua e, soprattutto, solo quando entra in carica il Governo Monti, solo allora sparisce l’esigenza delle norme di attuazione e la linea della Giunta da te presieduta evolve verso la difesa dei diritti dei sardi”.

“In questi anni – scrivono ancora i parlamentari del Pd – abbiamo accumulato molto ritardo, che ha generato un’insopportabile sofferenza civile, sociale, economica, il lavoro è molto più complesso ed è più difficile raggiungere il pur giusto riconoscimento dovuto alla Sardegna. Non aiuta certamente avere una Regione, sovrastata da un giudizio negativo sul suo governo, che in questi anni non solo non è stata in grado di rivedere la spesa pubblica regionale ma ha aumentato le spese improprie, né capace del pur minimo impulso alla ripresa economica e alla coesione sociale come dimostrano i molti scioperi generali di questi anni. Soprattutto non aiuta il tuo perseguire una strategia propagandistica che danneggia il profilo istituzionale della Regione e illude i cittadini e le imprese con proposte impraticabili quando non dannose”.

“Noi abbiamo comunque continuato in questi mesi il lavoro, come dimostra l’ordine del giorno approvato a dicembre dello scorso anno dal Senato su iniziativa del Pd, per la rinegoziazione del Patto di Stabilità ed il riconoscimento dell’adeguamento del tetto di
spesa alle maggiori entrate, pur preoccupati di come sarebbero oggi gestite. Non mancheremo dunque nell’impegno a favore degli interessi dei sardi, trovando le soluzioni che garantiscano gli enti locali, i lavoratori e le imprese, le famiglie. Ci conforta il fatto che, come dalla tua nota pare emergere, nel lavoro a favore dell’isola, non avremo contro il Presidente della Regione. Sempre che non ritornino in campo coloro ai quali da te è stata data fiducia nei primi anni della scorsa legislatura”.

 

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