“Chiudere tutte le basi militari in Sardegna, a partire da quella di Decimomannu dove si esercitano le aviazioni di tutti i paesi imperialisti, usare tutti i fondi destinati alla difesa in opere pubbliche, scuole, strade e infrastrutture, un mare di soldi che porterebbe migliaia di posti di lavoro, utili socialmente”. Lo propone il coordinamento regionale del Pcl, il Partito comunista dei lavoratori.
“Ricordiamo – si legge nel documento – che la decisione italiana di partecipare al progetto F35 è stata presa nel 1996 dal primo governo Prodi, col sostegno di Di Pietro, Diliberto, Bertinotti e Ferrero. La prima riconferma avvenne nel 1998, governo D’Alema con il voto del ministro Diliberto. La decisione definitiva nel 2007, secondo governo Prodi, col voto del ministro sardo Parisi, e i voti dei ministri Di Pietro e Ferrero”.
“I movimenti contro la guerra e contro le basi militari che si sono sviluppati in Sardegna – dicono gli esponenti del Pcl – non s’illudano che la Lista Ingroia si comporti diversamente nel prossimo parlamento, tentano soltanto di accaparrarsi i voti utili per negoziare col PD liberale, militarista e ipocrita”.