Questa spesa diventa ancora più imbarazzante se si considera che per il 2012 il bilancio di previsione destina appena 25mila euro per la redazione del piano di comunicazione. Bisogna anche ricordare che l’ente parco è dotato di un proprio ufficio stampa e che, in ogni caso, destina al settore “comunicazione” ulteriori risorse rispetto a quelle qui segnalate. Ad esempio, nelle previsioni di spesa per il 2012 ci si imbatte in numerose voci di spesa che rimandano alla comunicazione, per un totale di 50mila euro tra internet, intranet, sito web et similia. Ma, si sa, le previsioni sono quello che sono: semplici proiezioni basate su una razionalità limitata che oggi porta fuori strada molti dirigenti.
Diverso, invece, è il caso del progetto Geopunto proposto dal Centro interdipartimentale di Ingegneria e Scienze Ambientali dell’Università di Cagliari. Un’iniziativa di sicuro valore, visto che si propone di digitalizzare migliaia di testi indispensabili per lo studio e la conoscenza dei territori. Nel settembre del 2011 il commissario Granara stanzia una prima tranche dei 32.500 euro destinati alla biblioteca virtuale, ma dei testi digitali manco l’ombra. Insomma, bell’iniziativa, delibera ben scritta, ma nulla di concreto ad un anno e mezzo di distanza dal primo finanziamento. In questo caso, comunque, il progetto si è arenato anche a causa dei soggetti proponenti. “Il pensionamento del prof. Marini – dice Giacomo Cao, responsabile del Centro interdipartimentale – ha determinato un rallentamento dei lavori”. Inoltre, alla richiesta di visionare lo stato dell’opera, lo stesso Cao dice che “purtroppo non è possibile mostrare l’attività svolta a terzi”, invitando a “rifare richiesta una volta che il materiale sarà trasmesso al Geoparco”.
La segnaletica mai realizzata
Giampiero Pinna si era fatto promotore dell’idea di dotare il parco geominerario di una segnaletica conforme agli standards della rete geoparks. Erano stati impegnati 500mila euro per la realizzazione di un sistema di pannelli molto articolato, ma poi è arrivato Granara – racconta ancora Mezzolani – e dopo aver bloccato il progetto, lo recupera nel giugno del 2011, quando viene effettuato un riaccertamento dei residui passivi. Da notare che la predisposizione del progetto per la segnaletica era stato realizzato a costo zero e consegnato all’Ifras per la successiva realizzazione”.