Il Comune di Cagliari come Mauro Pili nel ’99: documento copiato da altri. Poi la revisione

Adesso è tutto giusto. Meglio: adesso il testo copiato dal regolamento in vigore a Firenze non c’è più. Il madornale errore di saccheggiare il testo altrui l’ha fatto il Comune di Cagliari che nei giorni scorsi ha lanciato la campagna ‘Enjoy respect’. Ovvero un invito ai turisti a essere rispettosi del patrimonio pubblico.

Se n’è accorta la consigliera comunale di Possibile, Francesca Mulas, che qualcosa non andasse in quel documento del capoluogo. Infatti: nel paragrafetto dedicato alle cose da non fare, ecco la frase in cui al “divieto di arrampicarsi sui monumenti”, lo stesso ditkat veniva esteso “all’accesso alle pigne dei ponti”. Roba che c’è a Firenze, non a casa. Dove l’unico ponte famoso, quello della Scafa, non rientra nelle opere artistiche della città né ha pigne.

Sul portale ‘Cagliari Turismo’ la correzione è stata fatta, anche perché la frase copiata di sana pianta stava girando sulla Rete e ha richiamato la figuraccia di Mauro Pili nel 1999, quando fresco di elezione a governatore della Sardegna, in quota Forza Italia, parlò di undici province sarde. Non in un contesto informale, ma in Aula, addirittura nel discorso di insediamento. Se ne accorse l’editore Niki Grauso, allora consigliere regionale, che non perdonò all‘enfant prodige di Silvio Berlusconi quella caduta di stile. Il testo era stato saccheggiato dal programma elettorale dell’allora presidente della Lombardia, Roberto Formigoni.

[Foto della campagna ‘Enjoy respect’ sul portale ‘Cagliari Turismo’]

[Foto dalla campagna ‘Enjoy respect’]

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