Il centrosinistra cerca un candidato. Chessa rinuncia: “Scelgo la famiglia”

“Dopo una notte tormentata ho preso la decisione di tirarmi fuori“. Il medico cagliaritano Luchino Chessa ci ha ripensato e ha deciso di farsi da parte nonostante il suo nome circolasse come possibile candidato del centrosinistra per un seggio alla Camera.

Il tavolo della coalizione si è chiuso con una fumata nera e le varie anime del centrosinistra che sostengono Massimo Zedda per le Regionali si riuniranno nelle prossime ore per scegliere un candidato condiviso che possa puntare al seggio lasciato vacante da Andrea Mura dopo le dimissioni. L’idea del Partito democratico è quella di puntare su un nome slegato dalla politica attiva, che arrivi dalla cosiddetta “società civile”.

In questi giorni era stata ipotizzata una rosa di papabili col nome del medico e ricercatore assieme a quelli dello scrittore Francesco Abate (“Sino a oggi ho seguito una strada di impegno civile e sociale facendo piccoli gesti, alla mia maniera. E credo che questa sia la via che devo continuare a perseguire”, ha scritto lasciando intendere di non volersi mettere in gioco) e della psicologa Angela Quaquero (“Ci tengo a restare a lavorare nella mia professione”, ha commentando declinando la proposta).

Appresa la notizia Luchino Chessa si era detto lusingato:  “Attendo di sapere cosa verrà deciso. Se serve sarò a disposizione”, ma durante la notte ci ha ripensato e ha cambiato idea. “Mi ha fatto moltissimo piacere che alcune persone che mi stimano abbiamo fatto il mio nome e da ieri non faccio altro che ricevere messaggi di incoraggiamento e di stima – ha scritto su Facebook – ma come ho già scritto e detto sono una persona normale che ha fatto della sua vita una battaglia per la giustizia, insieme a tanti altri familiari delle vittime del Moby Prince“.

Luchino Chessa – figlio di Ugo, il comandante della Moby Prince che ha perso la vita durante la tragedia del ’91 nelle acque di Livorno – spiega la sua decisione. “Non sono un politico, ma seguo il movimento del centrosinistra e mi ha fatto piacere che si stia coagulando intorno a Massimo Zedda e a tante altre persone che si dedicano molto più di me alla politica come Margherita Zurru, tutte persone speciali. L’idea di mandare il parlamento persone vere della società civile è ottima, è un modo per cambiare, ma in questo momento dovrei lasciare il mio lavoro, che pur con tutte le problematiche di carenze a vari livelli mi piace tantissimo”.

L’ex possibile candidato del centrosinistra al collegio uninominale di Cagliari per la Camera non ha intenzione di togliersi il camice di dosso e mettere la famiglia in secondo piano. “Mi piace il rapporto con la gente, con i miei pazienti, mi piace insegnare ai miei studenti, mi piace fare ricerca e a 59 anni sono ancora curioso e mi entusiasmo ancora quando facciamo progetti e scopriamo il perché nascono certe malattie e come si curano – conclude – ma infine l’aspetto più importante che dovrei trascurare è la famiglia, una moglie speciale, un medico speciale che lavora tantissimo, anche lei in mezzo a carenze di ogni tipo, e i miei bimbi, Matteo di 9 anni e Giulia di 7 anni, che hanno bisogno del loro papà. E io ci devo essere. Grazie a tutti!”.

Marcello Zasso
(@marcellozasso on Twitter)

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