I radar militari, quelli che si vogliono usare anche in Sardegna per avvistare i barconi dei migranti, sono dannosi per la salute. La novità, non certo di poco conto, è emersa in un convegno organizzato a Terralba dal gruppo consiliare “Indipendentisti uniti” e dal Comitato “Lo sa il vento“.
Dunque si aggiunge un tassello importante nella battaglia contro i radar militari anti-migranti che “hanno effetti devastanti sulla salute dei cittadini“. Lo ha detto Massimo Coraddu, titolatissimo fisico che attualmente collabora con il Politecnico di Torino (Dipartimento di energetica). Sotto la lente sono finiti i fenomeni elettromagnetici che “possono procurare gravi danni alla popolazione e contaminare anche l’ambiente”. Così riporta L’Unione Sarda oggi in edicola nel resoconto del convegno.
Mariella Cao, del comitato “Gettiamo le basi” ha subito chiarito: “Si vuole spacciare come civile un intervento che di fatto è militare, noi continueremo a fare la nostra battaglia, anche quella contro le servitù militari, visto che a causa delle attività nei poligoni i primi a rischiare la vita sono proprio i soldati”.
Alessandro Cauli, capogruppo degli “Indipendentisti uniti” ha ribadito: “Per vigilare su quanto succede nei poligoni militari della Sardegna bisogna istituire commissioni speciali, di certo la Sardegna deve riaffermare il principio della sovranità, non possiamo lasciare ampie fette del nostro territori perché l’Italia si eserciti a fare la guerra”.