Il governo Renzi a testa bassa: “Le servitù sono utili”

Così il sottosegretario alla Difesa ha risposto all’interpellanza su Capo Frasca presentata dai deputati del Pd, Caterina Pes e Francesco Sanna.

A 24 ore dalla manifestazione di Capo Frasca contro le servitù militari (l’appuntamento è per domani alle 16), il governo di Matteo Renzi replica a testa bassa all’interpellanza che i deputati democratici Caterina Pes e Francesco Sanna hanno presentato all’indomani degli incendi scoppiati il 3 e il 4 settembre nel poligono sardo, durante un’esercitazione dell’aviazione tedesca. I due parlamentari sardi hanno sollecitato l’avvio di una progressiva riduzione delle servitù e il sottosegretario alla Difesa, Domenico Rossi, ha detto: “Da un lato bisogna contemperare le esigenze delle Forze armate, che se non si addestrano rendono inutili anche i soldi spesi o presi dai contribuenti; dall’altro lato è necessario pervenire a delle condizioni che rispettino non solo la sicurezza dell’ambiente ma anche la sicurezza dei cittadini, considerando che le prime persone coinvolte sono proprio i militari impiegati in quei poligoni o in quelle infrastrutture e lì vivono 365 giorni all’anno”.

Insomma, una posizione, quella di Rossi, che suona a niet sulla smobilitazione delle Forze armate dalla Sardegna che è la regione italiana col maggior numero di servitù, visto che nell’Isola è concentrato oltre il 60 per cento delle basi Nato in Italia. “Le servitù – ha aggiunto Rossi – saranno sicuramente trattate anche nel Libro bianco della Difesa, di cui sono state tracciate le linee guida, ma di cui è in corso di approntamento la parte conseguente”. Inoltre la Conferenza sulle Servitù “non è mai stata considerata dalla Difesa un punto di arrivo, bensì un punto di partenza” tanto che anche la posizione della Giunta regionale della Sardegna non è stata vista come una chiusura (Pigliaru a giugno si è rifiutato di firmare il protocollo finale), “bensì come una serie di argomentazioni da esaminare con dovizia e correttezza in maniera da dare delle risposte precise e puntuali”.

La Pes, comunque, non è tornata indietro e in una nota ha ribadito chesi deve arrivare alla chiusura dei poligoni, quantomeno quelli di Capo Frasca e Teulada, ma l’obiettivo è anche riconvertire la base di Quirra”. La deputata del Pes attende adesso di “conoscere nel dettaglio la dinamica degli incendi del 3 e 4 settembre e le operazioni per domarlo: perché è divampato il rogo?”, ha domandato in Aula quando ha illustrato la mozione. E ancora: “C’è stata mancanza di coordinamento tra i dirigenti dei poligoni e il Corpo forestale?”. Per la Pes, la presenza delle servitù mette “quotidianamente a rischio la sicurezza dei sardi e il 15 settembre – ha ricordato la parlamentare di Oristano – si tornerà a sparare”. A metà mese riprendono infatti le esercitazioni.

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