Loro, gli imprenditori indiani, non ci sono più nella cordata che doveva rilanciare la Keller di Villacidro, fabbrica produttrice di carrozze ferroviarie. Tra i lavoratori sale di nuovo la tensione.
La verità sugli intrecci della Keller è venuta fuori soltanto ieri. Eppure gli indiani della Ruia Group è da dicembre 2012 che si sono sfilati dalla trattativa, ma nessuno aveva detto nulla ai sindacati, nemmeno il commissario liquidatore Marco Serpi.
Alla Keller i lavoratori sono disperati. Non fosse altro che ci credevano nel rilancio, dopo che la cordata della New Sardinian Railways si era fatta avanti. Tra i lavoratori era tornata la speranza, anche perché gli indiani sembravano lo zoccolo duro dell’operazione-rinascita.
Adesso, invece, lo scenario è un altro. Non solo: non si capisce nemmeno chi sia rimasto davvero nella società che potrebbe ridare un nuovo futuro alla fabbrica di Villacidro. I nomi degli azionisti eventualmente rimasti non si conoscono e questo fa presupporre una strada in salita.
Ieri il commissario Serpi ha provato a rassicurare i sindacati, durante l’incontro di quasi un’ora. Ma nessuna risposta è arrivata in merito alle domande fatte dalle organizzazioni dei lavoratori proprio per misurare lo stato della trattativa. L’unica cosa certa è che la “New Sardinian Railways” è una srl e va trasformata in società per azioni. Questo implica una ricapitalizzazione, per un importo di dieci milioni. Ma al momento il passaggio è congelato.
Resta bloccato anche l’intervento della Regione che attraverso la Sfirs dovrebbe entrare nella società con un capitale di quattro milioni. A luglio la Giunta ha dato l’ok all’acquisto delle azioni. Ma tutto è ancora sulla carta.