Sono numeri piccoli quelli coi quali Liberi e uguali e il Progetto AutodetermiNatzione hanno chiuso in Sardegna le urne delle Politiche 2018. In un’editoriale di Sardinia Post pubblicato ieri, è stata analizzata la causa di quel consenso elettorale al 3 per cento nel caso dei Leu e poco sopra il 2 per la lista identitaria. E cioè, il voto di domenica “non ha solo travolto le forze di governo, o le forze tradizionali che nell’ultimo quinquennio sono state all’opposizione (come dimostra il sorpasso della Lega su Forza Italia), ma anche quei partiti e quelle coalizioni che, da un punto di vista avvertito comunque come ‘vecchio’, proponevano un programma radicalmente innovativo rispetto a quello dei governi che si sono succeduti negli ultimi anni. In campo nazionale, oltre che sardo, Liberi e uguali e nell’Isola il cartello delle forze indipendentiste”.
Liberi e uguali ha raccolto sul Senato 23.952 preferenze, pari al 2,95 per cento; alla Camera 27.235 voti che sono equivalsi al 3,13. In entrambi i casi il dato isolano si è attestato sotto quello nazionale, visto che su Palazzo Madama Leu ha chiuso al 3,27, mentre su Montecitorio al 3,38. Va rilevato che il consenso più alto sulla Camera + da attribuire all’elettorato più giovane, quello tra i 18 e i 25 che non votava per il Senato e verso le politiche del Pd è sempre stato il più critico.
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Quanto al Progetto AutodetermiNatzione, su Palazzo Madama le preferenze hanno raggiunto quota 2,52, mentre su Montecitorio non hanno superato il 2,22. In numeri assoluti, i voti sono stati 20.468 e 19.307 rispettivamente. Considerando che il polo indipendentista è formato da otto partiti – RossoMori, Sardos, Liberu, Sardegna Possibile, Gentes, Comunidades, Irs e Sardigna Natzione -, il contributo dato da ogni singola forza è stato di circa 2.500 voti sul Senato (0,31%) e circa 2.400 sulla Camera (0,27%). Anthony Muroni, portavoce di AutodetermiNatzione, ha scritto ieri in una nota diffusa di primo mattino, quando i numeri delle urne davano il cartello indipendentista sopra il dato finale. “Il nostro è un risultato importante per una lista nata poco più di un mese e mezzo fa. Come abbiamo detto e ripetuto in tante occasioni, il nostro tre per cento è solo il primo chilometro di una maratona appena iniziata. AutodetermiNatzione ripartirà dai territori, forte di del risultato ottenuto ieri e della sua voglia di continuare a impegnarsi nella costruzione del “caso Sardegna”, sul modello corso e catalano. Siamo già al lavoro – conclude Muroni – insieme alle migliaia di sardi che ci hanno dato fiducia. E alle altre migliaia che hanno promesso di farcela nel futuro prossimo”. (al. car.)
L’EDITORIALE DI SARDINIA POST: La fuga degli elettori dal Pd al M5s e la domanda che Renzi elude