Giunta, gli uomini litigano sulle donne: ancora incertezze sulle tre ‘quote rosa’

Una battaglia tra uomini sui nomi delle donne. È questo l’ultimo capitolo che si aggiunge alla telenovela della Giunta regionale, anche se l’esordio della squadra al completo parrebbe finalmente vicino. Nel centrodestra rimbalza con insistenza la possibilità che gli ultimi sette assessori giurino domenica, nella seduta straordinaria convocata in Consiglio regionale per celebrare ‘Sa Die’. E la giornata sarebbe suggestiva per la coalizione di Christian Solinas che alle urne di febbraio si è presentata come sardista e autonomista.

Ma cominciamo dallo scontro. Riguarda la Lega, dove un’anima del partito continua a puntare su Daria Inzaina come titolare dell’Agricoltura. L’allevatrice gallurese di Calangianus (nella foto di copertina a sinistra) ha però il problema del curriculum: non è andata oltre la terza media e questo non gioca a suo favore, vista la preparazione necessaria per gestire un miliardo di fondi europei destinati al settore. Un caso che la Coldiretti ha deciso di cavalcare opponendo alla Inzaina la candidatura di Maria Assunta Argiolas, avvocata di Sassari (nella foto di copertina a destra).

È noto che Coldiretti, famosa per salire sul carro del vincitore a ogni elezione, da qualche mese strizza l’occhio a Matteo Salvini e alle sue truppe. Solo che – spunta adesso – la Argiolas sarebbe invisa al ministro delle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio, una delle quote Carroccio nel Governo nazionale, sebbene non si conoscano le ragioni della presunta antipatia. Ma se la avvocata dovesse farcela a entrare nella Giunta isolana, per lei si prospetta la delega all’Industria.

A quel punto sulla casella dell’Agricoltura il nome dovrebbero deciderlo i consiglieri del gruppo Misto, di cui fanno cinque esponenti della maggioranza. Tre sono gli onorevoli di Sardegna 20venti, divorziati in casa, più i due di Sardegna civica e Fortza Paris. Ovvero Stefano Tunis, Pietro Moro, Domenico Gallus, Roberto Caredda e Valerio De Giorgi. A loro spetta comunque indicare una donna. E questa è l’impresa su cui sono arenati dal 26 marzo: non solo perché è difficile mettere d’accordo un gruppo così eterogeneo, ma proprio Tunis aveva l’ambizione di entrare in Giunta per uscire dall’imbuto in cui Moro e Gallus lo hanno infilato. Sardegna 20venti è stata infatti fondata dallo stesso Tunis, ma poi gli altri due colleghi sono diventati i padroni di casa. Sembra tuttavia che Solinas abbia sul tavolo due nomi. Ma non se ne conosce nemmeno uno.

È invece alta la possibilità che Gabriella Massidda (nella foto di copertina al centro), attuale direttore generale dell’assessorato ai Trasporti, prenda in mano la delega. Diventerebbe la quota tecnica dell’Esecutivo, di certo la più esperta conoscitrice della macchina amministrativa, visto che è stata anche Dg della Regione nei cinque anni in cui il governatore era Ugo Cappellacci, dal 2009 al 2014. La Massidda ai Trasporti l’ha voluta nel 2014 l’ex assessore del Pd, Massimo Deiana, attuale presidente dell’Autorità portuale della Sardegna.

Meno problematica la gestione delle altre quattro caselle. A cominciare da quella di Quirico Sanna, il gallurese di Monti che nei giorni scorsi sembrava dovesse uscire di scena. Invece le quotazioni dell’avvocato, ex vicesegretario regionale del Psd’Az, sono risalite: per lui è sempre più vicina la delega all’Urbanistica e agli Enti locali. Il nome di Sanna, non senza insistenze, si dice l’abbiano fatto due sardisti non ‘purosangue’, ma eletti coi Quattro Mori a questo giro. Ovvero Giovanni Satta e Piero Maieli.

Viaggia verso la nomina sicura pure Andrea Biancareddu, alla quinta consiliatura in via Roma: l’ormai ex sindaco di Tempio prenderà in mano la Pubblica istruzione e i Beni culturali. Così ha voluto per lui Giorgio Oppi, il grande capo dell’Udc dove Biancareddu è approdato alla fine degli anni Novanta dopo un passaggio (breve) in Forza Italia.

Non si registrano frizioni nemmeno sull’ingresso in Giunta di Giorgio Todde, l’ogliastrino destinato agli Affari generali e alle Riforme, da terzo leghista della Giunta. Che arriva a dodici caselle con la delega ‘pesante’ dei Lavori pubblici: spetterà con certezza ai Riformatori. Ma il partito non ha ancora deciso: restano in corsa sia il coordinatore regionale Pietrino Fois, sassarese, sia l’avvocato sulcitano Roberto Frongia.

Se regge l’ipotesi che l’Esecutivo al completo esordisca domenica, questo fine settimana sarà lungo. E i nomi si dovrebbero conoscere entro sabato sera. Si aggiungeranno a quelli di Mario Nieddu (Sanità), Gianni Chessa (Turismo), Alessandra Zedda (Lavoro), Giuseppe Fasolino (Programmazione) e Gianni Lampis (Ambiente), ovvero i cinque della ‘Giunta mini‘ che  ha giurato il 4 aprile scorso.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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