La Gallura va alla guerra: ricorso al Tar contro l’abolizione delle Province

Poche ore dopo il voto in Consiglio regionale, ecco il primo ricorso contro la leggina che ha commissariato cinque Province su otto. Davanti al Tribunale amministrativo regionale, sarà il Comune di Olbia ad aprire la guerra al presidente Ugo Cappellacci e alla sua maggioranza. L’ha deciso l’assemblea municipale, all’unanimità. «Per noi quella norma è incostituzionale». Adesso, su indicazione dell’Aula, l’ufficio legale del Municipio vuole bruciare i tempi e lunedì conta di depositare le carte.

TUTTI D’ACCORDO. Dunque potrebbe avere vita brevissima, la leggina che commissaria cinque Province sarde, tra cui quella della Gallura con Olbia capoluogo (insieme a Tempio). La battaglia avviata non ha colori. Anzi: destra e sinistra si sono unite «in nome dell’autodeterminazione». Il Consiglio comunale ha votato, senza strappi, una pagina di documento. «Intanto – spiega il primo cittadino Gianni Giovannelli – apriamo la mobilitazione generale. Lunedì primo luglio, quando la legge dovrebbe entrare in vigore, tutti i sindaci si ritrovano a Sant’Antonio». Ovvero, un luogo simbolo per la Gallura, visto che lì venne ratificato l’accordo tra le ventisei fasce tricolori del territorio, dopo la pre-intesa firmata a La Maddalena. Toccherà al Tar decidere sulla legittimità (o meno) della leggina che sta aprendo la strada ai commissariamenti.

NO PASARAN. Giovannelli era un consigliere regionale quando, nel 2003, la massima assemblea sarda diede il via libera a quattro nuovi enti intermedi. «Il mio voto – ricorda il primo cittadino – fu decisivo». Il sindaco, allora azzurro di Forza Italia (ma un anno fa ha stracciato la tessera del Pdl), andò contro la sua maggioranza e si alleò col centrosinistra per far nascere la Gallura, il Sulcis, il Medio Campidano e l’Ogliastra. In Aula finì appunto 39 a 37, grazie al “sì” di Giovannelli. L’inquilino del Municipio olbiese era il relatore di quella legge istitutiva, cassata a maggio 2012 dal referendum abrogativo promosso dai Riformatori.

MASSIMA UNITA’. Per la Gallura l’appuntamento del primo luglio sarà solo un assaggio di una battaglia bipartisan. Durissimo contro la decisione del Consiglio e determinato a contrastarla in tutti i modi anche il parlamentare del Partito democratico Gian Piero Scanu: “Una decisione gravissima che ci riporta indietro di decenni”.

A giorni, a Olbia si farà un Consiglio comunale aperto ai cittadini, e poi toccherà al sindaco portare avanti «la rivendicazione in tutte le sedi istituzionali». Così si legge nel documento bipartisan messo nero su bianco dall’assise municipale. Nel Nord-est della Sardegna hanno sognato trent’anni prima di diventare Provincia. E adesso non hanno alcuna intenzione di tornare indietro.

Alessandra Carta

 

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