Ghirra-Cilloccu, sfida con retroscena. Nel centrodestra la corsa si è fatta a 4

Regala anche qualche retroscena la partita elettorale di Cagliari con la quale il prossimo 26 maggio si mette il cappello sulla poltrona del capoluogo, la più ambita tra i Comuni sardi. A giochi ancora tutti da fare, è tempo di veleni sia nel centrosinistra che nel centrodestra. Cominciando dal campo di Pd e alleati, si muovono molti uomini dietro le candidature di Francesca Ghirra e Marzia Cilloccu. Non è da meno la coalizione a trazione Psd’Az-Lega, con veti incrociati sui papabili. Che al momento sono diventati quattro: Paolo Truzzu, consigliere regionale di Fdi, entra nella rosa aggiungendosi agli azzurri Edoardo Tocco e Alessandro Balletto e al liberal democratico dei Riformatori, Giorgio Angius.

Per capire cosa sta succedendo nel centrosinistra, bisogna tornare indietro di qualche giorno. Lunedì 18 marzo è stato il Campo progressista a marcare il territorio rilanciando, senza fare nomi, la necessità di una candidatura al femminile. Un lavoro preparatorio alla corsa di Francesca Ghirra, assessore uscente all’Urbanistica, esponente di spicco del partito, la più votata alle Comunali del 2016. Il 19 mattina il secondo tassello sistemato: la Ghirra, con l’appoggio – ovviamente concordato – del civatiano Thomas Castangia, coordinatore regionale di Possibile Sardegna, ha scritto su Facebook di accettare la sfida. La Ghirrà ha ufficializzato la propria partecipazione alle Primarie (ma non è detto che si faranno) e ha convocato per ieri, 21 marzo, la prima uscita pubblica da candidata (leggi qui).

Tutti d’accordo? Neanche per sogno. Il primo seme del dissenso lo ha piantato, la stessa sera di martedì 19, Roberto Capelli, segretario nazionale del Centro democratico. Il quale, facendo il padrone di casa in +Europa, di cui è ‘socio’, ma non capo, ha fatto il nome di Anna Maria Busia come possibile candidata alle primarie di coalizione. Nel giro di un’ora Benedetto Della Vedova, il vero leader di +Europa, ha stoppato Capelli con un comunicato ufficiale che, di fatto, ha congelato la corsa della Busia, avvocatessa e consigliera regionale uscente.

I contorni della questione non si cono capiti subito. Ma il fastidio di Della Vedova per la mossa di Capelli non è legato solo all’ingerenza di un segretario nazionale – Capelli appunto – in un altro partito. Il fatto è che la Ghirra non è gradita a tutti i partiti dello schieramento. Un pezzo di centrosinistra sembra deciso a puntare su Marzia Cilloccu, assessora uscente al Turismo e alle Attività produttive. Una storia politica cominciata nel 2016, la sua, quando La Base fondata da Efisio Arbau stava a sinistra e aveva come coordinatore nel Sud Sardegna l’ex consigliere comunale Claudio Cugusi. Cilloccu e Cugusi sono usciti in blocco da La Base all’inizio del 2017, per un litigio mai chiarito con Arbau (passato a destra da un anno). E sempre in blocco sono entrati  nel Campo progressista degli ex Sel.

La stranezza di quanto sta avvenendo nel centrosinistra è il silenzio del Pd, primo partito in Sardegna dopo le Regionali di febbraio. I democratici, che pure hanno partecipato al vertice di ieri per decidere se fare o meno le primarie a Cagliari (la scelta è slittata a lunedì 25), difficilmente si faranno dettare le condizioni dagli alleati. La sensazione è che stiano facendo volentieri gli spettatori di uno scontro che, per quanto sotto traccia, non sarà indolore.

Sul fronte del centrodestra, la novità è il nome di Paolo Truzzu, l’unica candidatura che sembra maturare nella base dell’elettorato. Tutti gli altri nomi sono imposizioni, più o meno velate, da parte dei big dello schieramento. Giorgio Angius, consigliere comunale di Cagliari e non eletto alle Regionali di febbraio, ha lo sponsor di Massimo Fantola, il fondatore e deus ex machina dei Riformatori. Edoardo Tocco, anche lui uno dei ‘trombati’ alle Regionali, è un fedelissimo di Piergiorgio Massidda, ex presidente dell’Autorità portuale, battuto da Massimo Zedda alle Comunali del 2016. La presenza di Massidda non è passata inosservata al T-Hotel di Cagliari il 25 febbraio scorso, dove Christian Solinas ha fatto il suo primo discorso da governatore in pectore (ieri la proclamazione ufficiale).

Ai Riformatori, che proprio con Fantola persero a Cagliari le Comunali del 2011 (fu la prima vittoria di Zedda), piacciono solo certi candidati, i loro, e non vedono di buon occhio né i nomi di Forza Italia né quelli di altri partiti. Su Balletto, poi, è diffuso un certo ostracismo essendo un ‘figlio di’. Precisamente di Giorgio, ex consigliere regionale, anche lui di Forza Italia, nonché nipote di Sandro Balletto, ex presidente della Provincia (lo stratega del ripascimento del Poetto).

Considerando che per le Amministrative del 2019 si vota il 26 maggio, quindi tra due mesi, va detto che i partiti non hanno ancora molto tempo per litigare. Entro metà aprile i giochi devono essere chiusi. Le risse politiche pure.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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