Carlo Sajust ha restituito al Pdl 25.200 euro. Cioè poco più di quanto ha speso per il suo matrimonio (23.340 euro) usando i soldi pubblici. Il consigliere del Pdl, sospeso dalle funzioni in virtù della legge Severino, ha ottenuto gli arresti domiciliari.
Sono stati gli avvocati e la famiglia del consigliere regionale a occuparsi del bonifico bancario che è stato fatto due giorni fa. E ieri una copia dell’avvenuta restituzione dei soldi, scrive L’Unione Sarda oggi in edicola, è stata consegnata al pm Marco Cocco, titolare della doppia inchiesta sui fondi ai gruppi. La Procura di Cagliari contesta a Sanjust 50.340 euro, quindi il doppio di quanto l’onorevole ha già restituito.
Da un punto di vista giuridico, la restituzione dei soldi non comporta di certo la caduta dell’accusa. Anzi, è una conferma del peculato. Ma che ha fatto scattare, vista la collaborazione dell’indagato, le attenuanti e l’accoglimento della richiesta di scarcerazione presentata dai suoi avvocati.
Un mese fa era stato un altro pidiellino, Onorio Petrini, a restituire al suo partito i soldi spesi per acquisti non strettamente connessi alla politica, cioè una serie di oggetti d’argenti per un valore di 25mila euro. L’altra settimana, invece, è stata la Procura a ridare a Petrini il suo Rolex sequestrato durante una perquisizione: gli inquirenti hanno accertato che il consigliere pidiellino aveva acquistato l’orologio coi suoi soldi.
