Fondi ai gruppi, Capelli lascia la segreteria del Cd: “Presento le liste e me ne vado”

Roberto Capelli, neoindagato nell’inchiesta sui fondi ai gruppi, lascia la segreteria del Centro Democratico (Cd). “Dalla mattina del 14 gennaio, appena avrò concluso la procedura elettorale per la presentazione delle liste. Sono il legale rappresentante del partito – sottolinea -, ruolo che mi obbliga a svolgere tutte le incombenze burocratiche, diversamente mi sarei già dimesso”.

Capelli l’aveva annunciata da ieri la scelta di farsi da parte, dopo l’avviso di garanzia ricevuto per una spesa sospetta di 129.500 euro, è la contestazione mossa al deputato dalla Procura di Cagliari. “In questi mesi – spiega il leader del Centro Democratico – ho chiesto ad altri indagati di non mettere in imbarazzo la coalizione, ragion per cui faccio lo stesso passo indietro, in nome di quella coerenza che credo abbia sempre contraddistinto le rivendicazioni del nostro partito”.

Oggi a Nuoro si è riunita l’assemblea del Centro Democratico che ha respinto l’autosospensione di Capelli, ma il parlamentare non ha accettato la proposta di restare. “Un’accusa di peculato, sebbene ancora da dimostrare – dice il deputato – getta un’ombra sul partito, una cattiva luce che non deve in alcun modo ricadere sulle persone candidate a guidare la Sardegna. Di certo farò la campagna elettorale, ma dietro le quinte”.

Il Cd, però, non dovrà raccogliere le firme da allegare alle liste, perché il consigliere ex Idv Giannetto Mariani ha aderito al gruppo Misto come componente del Centro democratico. E l’ha fatto il 31 dicembre, quindi prima che il decreto di indizione dei comizi elettorale sia diventato esecutivo con la pubblicazione sul Buras (Bollettino ufficiale della Sardegna).

E proprio con lo sguardo rivolto alle urne, Capelli lancia un appello al Pd perché “indichi quanto prima il leader della coalizione seguendo quel percorso di condivisione scelto come regola. Il Centro democratico – chiude il parlamentare – conferma la propria totale adesione all’alleanza e al programma di governo. Il che vuol dire lavoro, turismo e ambiente e agricoltura, da mettere in rete con istruzione, cultura, formazione e ricerca”. Nelle priorità di Capelli davanti a tutto c’è la meritocrazia, visto che “non si può costruire un nuovo percorso di sviluppo senza conoscenza e saperi”. (al. car.)

 

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