Fino all’ultimo hanno creduto di farcela: gli onorevoli mancati, lista da 4 nomi

Hanno creduto di farcela, fino all’ultimo. Ma sono rimasti fuori dal Consiglio regionale per via dell’interpretazione data alla legge elettorale dall’Ufficio circoscrizionale che fa capo alla Corte d’appello di Cagliari. Sono gli onorevoli mancati della nuova legislatura, la sedicesima della storia autonomista. Quattro nomi, pari agli altrettanti seggi che sono rimasti in bilico sino alla proclamazione dei 60 eletti, avvenuta oggi alle 13,15.

Nel Pd non ritorna in aula il presidente della commissione Urbanistica, Antonio Solinas. Il democratico di Oristano si contendeva il seggio con Salvatore Corrias, il più votato in Ogliastra. Sembrava – per il comma 4 dell’articolo 18 – che nella provincia di Lanusei-Tortolì il seggio spettasse alla Lega. Invece l’Ufficio circoscrizionale lo ha assegnato al Pd. Insieme a Solinas è un deluso dell’Aula anche Giorgio Todde, l’esponente del Carroccio ogliastrino che resta fuori dall’Assemblea, malgrado abbia raccolto alle urne oltre 2mila preferenze. Per contro, può stappare lo spumante il sassarese della Lega, Ignazio Manca, che avrebbe perso il posto nel caso in cui il seggio fosse andato a Todde.

Non aggancia il mandato bis nemmeno Gigi Rubiu, l’ex Udc che alle Regionali di febbraio si è candidato con i Fratelli d’Italia. Il sulcitano dell’Aula sembrava che potesse spuntarla su Francesco Mura, sindaco di Nughedu Santa Vittoria, anche lui in corsa con gli Fdi. Mura ce l’ha fatta, Rubiu no.

In Forza Italia il sogno di un mandato in Consiglio regionale sfuma per Ivan Piras, vicecoordinatore regionale, fedelissimo del deputato Ugo Cappellacci, numero uno degli azzurri sardi. Piras, sindaco di Dolianova, è stato il secondo più votato nel collegio di Cagliari e sembrava un sicuro dell’Aula. Invece dal riconteggio delle schede è risultato che il posto dovesse andare, come poi è successo, ai Riformatori nella circoscrizione di Oristano.. Al posto del berlusconiano è diventato onorevole il liberal democratico Alfonso Marras. Piras, nei giorni scorsi, aveva anche consegnato all’Ufficio circoscrizionale una memoria, in cui dava la propria interpretazione della legge. Ma la  mossa, a ben vedere, non è bastata.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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