Finanziaria, Pd presenta 150 emendamenti: proposta la riduzione dell’Irap per imprese ed enti locali

Il Pd ha presentato 150 emendamenti alla Finanziaria 2013 in Commissione Bilancio. Tra le modifiche principali, proposta di riduzione allo 0,5% dell’Irap per le imprese e per gli enti locali e amministrazioni pubbliche e scorporo delle risorse del Fondo Unico per gli enti locali dal conteggio sul Patto di stabilità. Per le imprese si tratta di una riduzione di circa 2,5 punti percentuali, mentre per enti locali, università ed enti pubblici la riduzione è pari all’8%. Secondo i Democratici, su un gettito Irap in Sardegna di circa 630 milioni di euro l’abbattimento di circa 500 milioni complessivi potrà essere compensato con una riduzione della spesa. Le risorse “liberate” dal Patto potranno esser utilizzare, semplicemente spostandole da un capitolo all’altro, dai Comuni, per sostenere il contrasto alle povertà (“per circa 260 Comuni con 2.500 abitanti si tratta del raddoppio dello stanziamento annuale”), dalle Province per la manutenzione degli immobili scolastici, e dalle Asl per la riduzione dei deficit aziendali. Per quanto riguarda le risorse del Fondo unico, il Pd prevede che il 50% di 580 mln venga destinato dalla Regione ad effettuare interventi compensativi sul vincolo del Patto tra amministrazione regionale e enti locali. “Questa è la risposta del Pd da alla insulsa idea di forzare il Patto di stabilità – ha spiegato il vicecapogruppo del Pd, Gian Valerio Sanna – intendiamo portarla avanti con tutte le forze e sarà una battaglia senza esclusione di colpi e la vera risposta alla demagogia della Giunta”. Secondo Giuseppe Cuccu “é come se stessimo dando risorse senza assoggettarle al Patto, ma che aiutano le imprese perché vanno ad incidere sul costo del lavoro”. Per il vicepresidente della Commissione Bilancio, Franco Sabatini, “la proposta sconvolge la metodologia della Giunta, perché il vincolo Patto è rigidissimo e quindi sgraviamo costi per le imprese e enti locali, e mettiamo in circolo risorse vere, invece di sforare il Patto sapendo di non poterlo fare e rischiando di veder bloccati immediatamente i trasferimenti e la possibilità di contrarre i mutui”.

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