E alla fine a salvare la giunta Cappellacci ci hanno pensato i consiglieri di ‘Sardegna è già domani’, ovvero gli ex alleati Mario Diana (già capogruppo del Pdl a inizio legislatura prima della rottura con il governatore), Nanni Campus e Massimo Mulas. Senza dimenticare la presidente del Consiglio Claudia Lombardo, che pure fa parte del gruppo ma, per etichetta istituzionale, ha sempre optato per l’astensione. A onor di cronaca, a ‘Sardegna è già domani’ aveva aderito nei giorni scorsi anche il neo consigliere Efisio Arbau, leader del movimento La base ed ex Pd: scontato il suo ‘no’.
Se invece i consiglieri Diana, Campus, Mulas e Lombardo avessero votato contro il passaggio alla discussione degli articoli della Manovra, oggi la giunta Cappellacci avrebbe dovuto preparare le valigie. A conti fatti, la discussione sulla Manovra è passata con i 35 voti favorevoli del centrodestra e i 31 no dell’opposizione, compresi quelli dei Sardisti.
A pesare sul voto al filo di lana è stata anche l’assenza di diversi assessori, che rischiavano così – paradossalmente – di affossare l’esecutivo di cui fanno parte.
Insomma: altro che larghe intese con l’opposizione, i numeri dicono che la maggioranza è appesa a pochi voti. Di più: a ben guardare, oggi il passaggio agli articoli è andato in porto grazie a una maggioranza relativa, appena 35 voti. C’è però un problema: a chi convengono eventuali elezioni anticipate? Il centrosinistra non è certo pronto per le consultazioni, ma non sta meglio il centrodestra, con l’autocandidatura di Ugo Cappellacci che ha sollevato non pochi malumori. Insomma: la campagna elettorale può attendere. Anche se chi guida la Regione non ha più la maggioranza.