Finanziaria 2022, i ritocchini ispirati da Solinas e poi ritirati

Da un lato il salvagente lanciato alla legge sui maxi staff che tarda a decollare, per un altro verso la corsia preferenziale in favore dei dirigenti fedelissimi. È stato questo il doppio binario che nei giorni scorsi ha animato gli emendamenti alla Finanziaria 2022 presentati da Franco Mula, il capogruppo del Psd’Az costretto poi a fare marcia indietro e a ritirare tutte le richieste di modifica.

Mula, ovviamente, non si è mosso in solitudine. Il primo dei sardisti nell’Aula di via Roma ha agito per conto di Christian Solinas che sui maxi staff non sta facendo una gran figura. Prima il caso nazionale aperto, visto che la legge 10 è nota come il poltronificio del centrodestra. Poi il pasticcio sulla nomina del segretario generale, trovato nella persona di Francesco Scano, ex presidente della Seconda sezione del Tar, al quale non può essere dato alcun stipendio perché in pensione, malgrado la promessa di 286.500 euro annui messi nero su bianco da Solinas nel ddl 107, convertito in legge 10 dal Consiglio regionale.

Dagli emendamenti di Mula, al netto del fatto che non verranno discussi, si ricavano innanzitutto le difficoltà nella gestione del ‘caso Scano’. Al segretario generale, sulla carta, spetta avviare la costruzione di quella macchina amministrativa parallela che è la legge 10, fondata sugli incarichi fiduciari. A Scano spetta infatti la scelta dei tre capi dipartimento nonché l’avvio delle istruttorie per le nomine dei Dg. Ma tutto è fermo. Talmente bloccato che uno degli emendamenti di Mula indicava la strada normativa in caso di dimissioni del segretario generale.

Va detto che a Palazzo la voce sull’addio di Scano rimbalza da tempo. Conferme non ce ne sono. Ma è sotto gli occhi di tutti che sui maxi staff c’è un pasticcio per ora non gestito. Si legge nell’emendamento di Mula: “In caso di vacanza, assenza o impedimento del segretario generale, le funzioni sono esercitate dal direttore generale della presidenza”, a cui “compete la differenza del trattamento economico a decorrere dal 46° giorno”.

Trasformando in nomi lo scenario descritto nell’emendamento di Mula, il ruolo di Scano sarebbe passato nelle mani di Silvia Curto, una fedelissima del governatore, per la cui nomina Solinas aveva ordinato alla sua maggioranza la modifica della legge, tanto che la Procura di Cagliari ha aperto un’inchiesta. Solinas è sotto inchiesta per abuso d’ufficio e tentata concussione insieme all’assessora al Personale, Valeria Satta, e alla capo di gabinetto, Maria Grazia Vivarelli. Oltre all’ingaggio della Curto, l’indagine riguarda la scelta di Pasquale Antonio Belloi, il coordinatore della polisportiva dei vigili del fuoco promosso da Solinas capo della Protezione civile.

L’altra questione politica che gli emendamenti di Mula avrebbero dovuto normare riguarda i dirigenti della Regione. In vista del concorso ad hoc, il Psd’Az era pronto a introdurre una soluzione col sapore dell’abito sartoriale. Cioè un 15 per cento di posti riservati a chi “ricopra o abbia ricoperto incarichi dirigenziali” prevedendo “esami orari di esclusivo carattere esperienziale”. E ci mancava questa nuova tipologia di prove.

Ciò che sfugge è il perché Solinas continui a ostinarsi su un terreno che sinora gli è costato già due indagini in tre anni di legislatura. Nel 2019 l’accusa di abuso d’ufficio per la nomina dei consulenti Franco Magi e Christian Stevelli. A fine 2020, gli avvisi di garanzia per la scelta della Curto e di Belloi. C’è poi una terza inchiesta di dicembre 2021 con la Satta ancora sotto accusa insieme all’ex commissario dell’Ats, Massimo Temussi, e alla Dg del Personale, Silvia Cocco, proprio per la nomina di quest’ultima in Regione, malgrado un titolo inserito nel curriculum sia illegittimo, sempre stando alla ricostruzione della Procura di Cagliari.

Mula ha dovuto ritirare gli emendamenti per due motivi. Il primo è che il resto della maggioranza l’aveva lasciato solo: nessun’altro capogruppo aveva firmato il testo normativo, segno che agli alleati di Solinas non erano disposti ad accontentare il presidente per l’ennesima volta. La seconda ragione della resa è legata al fatto che l’opposizione si è detta pronta a facilitare il percorso di approvazione della Finanziaria, a patto che la manovra non preveda regalini, ha ribadito in più di un’occasione il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus. Ovvero l’esatto contrario di quanto contenuto negli emendamenti di Mula.

Da segnalare infine che dal 1° gennaio, in assenza della nuova Finanziaria approvata, la spesa della Regione può avvenire solo in dodicesimi. In questo solco si inserisce il mano tesa della minoranza al centrodestra. Gli emendamenti di Mula, invece, erano tecnicamente norme intruse. Vuol dire che, rispetto alla materia finanziaria, ci stavano come i cavoli a merenda. Da qui il dietro front. Che tuttavia non spegne né azzera l’incartamento di Solinas sui maxi staff.

Alessandra Carta

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share