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Finanziaria 2013, anche le imprese contro la manovra: “E’ scarsamente credibile”

Dopo il parere negativo dei sindacati, anche le organizzazioni di Rete Imprese Italia della Sardegna – Confcommercio, Confesercecenti, Confartigianato, CNA e Casartigiani – hanno espresso il loro giudizio sulla Manovra Finanziaria 2013 in Commissione Bilancio, con una serie di valutazioni e proposte. In un documento le associazioni hanno sottolineato un’impostazione della Manovra scarsamente credibile. In primo luogo a causa di rilevanti stanziamenti (1,2 miliardi di euro) legati alla approvazione da parte del Governo della modifica del Patto di Stabilità. In secondo luogo per la sostanziale conferma della spesa storica regionale, in diversi settori improduttivi e poco razionalizzati. Infine, a causa della scarsa dotazione di risorse per il sostegno e rilancio del tessuto produttivo, uno stanziamento di risorse su tematiche e provvedimenti che non rivestono carattere prioritario.

Rete Imprese per questo ha espresso “una valutazione fortemente critica all’impostazione complessiva della Finanziaria e del Bilancio, di cui non si comprende la filosofia di fondo e constata che, nonostante i costruttivi suggerimenti già avanzati dal Sistema delle Imprese nella predisposizione della scorsa Finanziaria, sia mancata – ancora una volta – la volontà di scelte selettive ed orientate alla concretezza dei risultati”. Per assicurare un apporto costruttivo e non rallentare l’approvazione della Legge, le associazioni spiegano che si possano destinare alcune poste di bilancio ad altri interventi capaci di fronteggiare la crisi in atto con effetti più efficaci, immediati e produttivi. Per quanto riguarda il problema del “patto di stabilità e la modifica dell’articolo 1”, le Associazioni sottolineano come l’1,2 miliardi di euro di risorse stanziabili, saranno effettivamente impegnabili solo con l’autorizzazione dello Stato ma convidono l’obiettivo di ottenere tale adeguamento del Patto in logica continuità con gli obiettivi conseguiti con la già nota “vertenza entrate”. “Abbiamo identificato un fondo di 80 milioni di euro reperiti da stanziamenti non immediatamente spendibili quali ad esempio le risorse per Imu, Flotta Sarda, continuità territoriale merci, sostegno all’occupazione e reddito di comunità, i cui effetti sulla ripresa economica sarebbero troppo lenti – ha detto il portavoce di Rete Imprese Italia Sardegna, Agostino Cicalò, al termine dell’audizione in commissione Bilancio – Queste risorse potrebbero essere più efficacemente e produttivamente utilizzate per sostenere cantieri di efficientamento energetico e messa in sicurezza di edifici pubblici, l’accesso al credito per le Pmi, attraverso lo strumento della legge 949 ampliata anche ai settori del commercio, turismo e servizi”.

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