Superata la fase dell’emergenza vera e propria l’Isola si prepara ad affrontare la fase 2 tra regole, autocertificazioni, ma anche somma dei costi. Le previsioni fatte dall’assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu, non sono rosee visto che “la Sardegna sconta adesso un problema di costi che, dalle nostre previsioni, dovrebbe essere intorno al miliardo di buco nel bilancio regionale, tra minori entrate e spese aggiuntive per l’emergenza coronavirus”. L’esponente della Giunta, poi, sottolinea che questa situazione (a fronte di un bilancio complessivo della Regione di 9 miliardi) “sarà difficile da sostenere, senza avere ripercussioni anche sul piano dell’assistenza sanitaria. Nieddu ha, dunque, fotografato la situazione durante un incontro in rete organizzato dall’agenzia Dire in cui l’assessore leghista ha fatto presente che “l’aiuto economico per la specialistica ambulatoriale è abbastanza limitato perché abbiamo a disposizione 6 milioni di euro per tutte le Regioni. E ricordo che la sola Sardegna ha messo in campo 20 milioni per un progetto di abbattimento delle liste attesa, quindi si capisce come la proporzione sia abbastanza sfavorevole”.
Il futuro economico della sanità, che pesa sulle casse della Regione quasi il 50 per cento del bilancio complessivo, non è in discesa anche se dal punto di vista della riorganizzazione del territorio il progetto del governo è abbastanza organico e articolato e ci consentirà di migliorare la qualità dell’assistenza territoriale“. Quello delle risorse, però, rimane un problema complessivo perché “quello che manca, come purtroppo spesso accade in Italia, è che a fronte di riforme bellissime e ben articolate, dal punto di vista normativo e delle intenzioni, poi ci si scontra sempre con la scarsa entità delle risorse messe a disposizione”, ha concluso l’assessore.