Va avanti la sperimentazione del test rapido sulla saliva per verificare la presenza del Covid-19, ma tra una settimana potranno partire gli spostamenti tra regioni e non ci sarà il tempo di sfruttare questa nuova soluzione in cui sperava il presidente della Regione. Trovare un modo per proteggere la Sardegna dal coronavirus non è semplice, ma farlo con così poco tempo a disposizione è ancora più difficile. Il presidente Solinas sta portando avanti la crociata per il ‘passaporto sanitario‘, spesso cambia la definizione, ma il senso è che sta cercando un modo perché tutti gli arrivi siano sicuri. Una soluzione molto difficile da trovare, considerato che la strada seguita dalla Giunta e sostenuta dalla Lega non viene vista di buon occhio dalle forze di Governo ma anche da altre Regioni, come la Liguria di Toti. Nelle ultime ore si è infiammato anche lo scontro tra il presidente della Regione Sardegna e il sindaco di Milano, che ha criticato la linea di prudenza portata avanti da Solinas.
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Il presidente Solinas e il suo assessore leghista alla Sanità confidavano nel ‘colpaccio’ dei test salivari, un progetto che sta curando l’università lombarda dell’Insubria, che sta dando ottimi risultati ma non è ancora pronto. “La squadra del professor Lorenzo Azzi, che sta lavorando al progetto – ha rivelato all’Ansa l’assessore alla Sanità, Mario Nieddu – deve ancora iniziare la sperimentazione finale, quella che consentirà di chiedere la validazione da parte dell’Agenzia del Farmaco, un percorso che si dovrebbe chiudere entro l’estate”. Alla guida dell’Aifa, l’Agenzia del farmaco, per anni c’è stato lo psichiatra sardo Luca Pani, che Solinas aveva coinvolto nel suo Comitato scientifico ma poi il medico si era chiamato fuori dal gioco.
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Il percorso della sperimentazione degli studiosi, rivela Nieddu, “si dovrebbe chiudere entro l’estate”. In estrema sintesi, il progetto di puntare sui test salivari per controllare gli arrivi che scatteranno dopo il 3 giugno è definitivamente tramontato. Era una delle principali speranze di Solinas per controllare a tappeto gli ingressi nell’Isola e ora continua la corsa contro il tempo per cercare una soluzione. L’assessore Nieddu ha fatto arrivare sul tavolo della Conferenza delle Regioni il progetto sardo del ‘passaporto sanitario’, con la speranza di farlo inserire entro venerdì all’ordine del giorno della prossima Conferenza Stato-Regioni, ma l’uscita di scena dei test salivari non aiuterà la Giunta a trovare una soluzione in tempi così stretti.
Marcello Zasso