Si fa velenoso il botta e risposta in casa M5s, dopo che il gruppo sardo del Consiglio regionale ha perso un pezzo, passando da sei a cinque onorevoli. A lasciare il gruppo, nei giorni scorsi, è stata la consigliera Elena Fancello che ha sbattuto la porta in maniera piuttosto rumorosa. L’ormai ex grillina ha detto addio sostenendo che “i Cinque stelle sono un movimento di dilettanti“. Il resto del gruppo ha chiesto le dimissioni della consigliera che però ha replicato con un secco “no“, anche perché il vincolo di mandato è vietato dalla Costituzione. Ma adesso spuntano la carte. Arrivano dal sito ‘Ti rendiconto’ di M5s, ovvero il portale dove nero su bianco c’è il resoconto dei soldi che gli eletti restituiscono al movimento, per statuto. Dai documenti risulta che la Fancello non ha versato nemmeno un centesimo.
Le pulci alla consigliera le hanno fatte tre colleghi sui cinque rimasti nel gruppo. Precisamente Michele Ciusa, Roberto Li Gioi e Alessandro Solinas. Non compare invece la firma della capogruppoo Desirè Manca e nemmeno quella di Carla Cuccu.Il motivo non è noto. Però a leggere i versamenti fatti, si ricava che Ciusa, Li Gioi e Solinas sono quelli che hanno restituto le somme più alte, mentre la Cuccu, come la Fancello, non ha dato al movimento nemmeno un euro. La Manca invece ha girato sul conto di M5s un importo che è pari alla metà della somma pagata dagli altri tre colleghi.
Nel dettaglio, Ciusa ha versato 7.917 euro; Li Gioi 8.941,51 euro; Solinas 7.915,56. L’accredito della Manca è di 3.871,69, euro, sempre stando al portale ‘Ti rendiconto’. Il totale, alla voce ‘Riepilogo Sardegna’, è di 30.509,26 euro. Ma la destinazione di queste risorse non è stata ancora decisa.
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I tre consiglieri che hanno firmato il documento contro la Fancello non l’hanno mandata a dire e sul punto hanno precisato: “Nessuna prevaricazione da parte nostra e men che meno atti di bullismo”, perché così ha accusato la Fancello. Ciusa, Li Gioi e Solinas parlano di “principi e regole violati in vario modo da chi tenta maldestramente di coprire una voragine con una foglia di fico; vedasi la sezione dedicata al rendiconto M5s, unico meccanismo legittimato a rendere pubbliche e certe le nostre restituzioni”. Quindi una sottolineatura: “E non si tratta solo di somme forfettarie, ma di versamenti opportunamente evitati da chi però a sua volta denuncia gravi mancanze da parte nostra”.
Sul lavoro della Fancello da marzo a oggi i tre onorevoli aggiungono ancora: “L’unico ostacolo all’operato della collega è stata la sua stessa inerzia. Noi teniamo profondamente al Movimento e ne preserviamo valori e immagine. Ragion per cu fino a oggi abbiamo cercato di tenere bassi i toni. Ma a tutto c’è un limite: alle illazioni rispondiamo con i fatti; alle ingiurie con l’atteggiamento composto e cristallino di chi è nel giusto, di chi crede nel portare avanti un progetto politico che mette al centro il cittadino e le proprie idee. Naturalmente perché questo avvenga naturalmente le idee bisogna averle ed essere capaci di manifestarle”.
La chiusa vale un colpo al cerchio e uno alla botte. Parole pesate con stilettata finale, un’altra. “Auguriamo alla collega Fancello – si legge – buon lavoro nel gruppo Misto, composto solo da membri di maggioranza e al cui voto e posizioni la consigliera pare essersi già subito conformata”. Resta da capire se dopo giorni di scontro sulle intenzioni, adesso la Fancello abbia voglia di dire qualcosa sui soldi.
Al. Car.
(@alessacart on Twitter)
