Ex San Raffaele, verso il voto in Commissione: accelerazione sul piano industriale

Dal San Raffaele al Bambin Gesù. Il Bambin Gesù di Olbia: così si chiamerà l’ospedale privato e centro di ricerca convenzionato con la Regione. Ma non solo l’ospedale di Olbia. Una struttura d’eccellenza per tutta la Sardegna, un centro di ricerca che con le risorse della Qatar Foundation of Endowment e il marchio sanitario del Bambin Gesù punta a diventare un punto di riferimento per la sanità europea e mondiale. Il più grande progetto medico-industriale della storia sarda sta per vedere la luce. Nelle prossime ore sono attesi gli ultimi due step “istituzionali: il voto in Commissione Sanità del Consiglio regionale e il decreto della Presidenza del Consiglio che deroghi per la Sardegna al tetto di spesa sanitaria e al limite di posti letto. Renzi e i suoi collaboratori ci stanno lavorando e in queste ore potrebbero arrivare importanti novità. Gli annunci che fanno propendere all’ottimismo, anche se ancora con un pizzico di cautela, sono arrivati questa mattina a Olbia da Carlo Careddu, vicesindaco del capoluogo gallurese e uno dei leader del Pd locale e il consigliere regionale del Partito Democratico, Giuseppe Meloni, protagonista di un grande lavoro in Consiglio regionale, che con diplomazia e tenacia è riuscito a estendere il fronte bipartisan per il via libera alla struttura sanitaria che vedrà la luce dopo il fallimento della Fondazione Monte Tabor di don Verzè e del sogno San Raffaele.

Ora la palla passerà al Qatar: si attende l’acquisizione della struttura e il nuovo piano industriale.

Resta la possibilità che la decisione per il via libera definitivo al Bambin Gesù passi per la Commissione Sanità del Consiglio senza transitare per l’aula, ma la questione è aperta. Comunque la Commissione è pronta anche a riunirsi questo fine settimana, sia pure domenica. “La Regione è pronta, il documento è pronto – spiega Carlo Careddu, vicesindaco di Olbia – ora restano le tre precondizioni finali per la conclusione dell’iter burocratico e l’inizio dei lavori di completamento dell’ospedale: che il Qatar abbia la disponibilità della struttura, che il Governo e la Regione acquisiscano il Piano industriale della Qatar Foundation e, infine, l’acquisizione dell’intesa col Governo che dia il via libera alla riprogrammazione per la Sardegna dei posti letto pubblici e in convenzione con il pubblico e la rimodulazione del tetto di spesa sanitaria in deroga ai limiti imposti dalla spending review avviata dall’allora governo Monti”.
Come si vede le due condizioni fondamentali sono in capo al Qatar. Dunque il termine perentorio del 24 giugno che lo stesso braccio sanitario del Fondo sovrano del Qatar aveva posto, verrà rispettato da Regione e Governo. Le eventuali incombenze burocratiche in capo agli arabi potrebbero spostare la dead line di qualche giorno. “Mancano pochi passaggi, ancorché fondamentali, qualche documento, ma l’impianto dell’intesa è chiaro e stiamo arrivando al traguardo – sottolinea Giuseppe Meloni, consigliere regionale del Pd – attendiamo novità importanti nelle prossime ore sull’asse Roma-Cagliari che concludano l’accordo. Penso che il presidente Pigliaru sarà ad Olbia quando annunceremo la formalizzazione dell’intesa finale e l’avvio dei lavori del nuovo Bambin Gesù di Olbia”.

Attesa per le specialità: si va verso i 262 posti letto

Il piano industriale del Bambin Gesù con la Qatar Foundation delineeranno la proposta sanitaria che sarà sottoscritta dalla Regione. Saranno confermati i numeri previsti nella bozza di Piano consegnata all’assessore alla Sanità, Luigi Arru: 262 posti letto, di cui 180 per pazienti acuti e 80 per la riabilitazione. Sulle specialità restano ancora ombre. Finora si è parlato come sicure di Cardiochirurgia e Neurochirurgia, abbinata alla Neurologia. Attendono conferme Oculistica e Urologia. Potrebbe trovar posto medicina riabilitativa e medicina sportiva, con la creazione di un campus specialistico che punta a ospitare eccellenze sportive da tutta Europa. Poi c’è la ricerca. Talassemia, diabete, ma anche gli studi di genetica in una regione che resta “laboratorio” per la presenza di ultracentenari. Insieme a Careddu e Meloni c’era anche il sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli, che in queste ore ha avuto un ruolo importante di collante tra le varie anime del Pd e, anche, di tessitore di una tela di pragmatismo e unità tra tutte le forze politiche del territorio. “Credo che le rivendicazioni del territorio del passato e l’importanza del Bambin Gesù per il futuro della sanità sarda e per Olbia – spiega Giovannelli – abbiano aiutato a fare quadrato, a coagulare il consenso, a superare staccati di parte che non avevano ragion d’essere”.

Deroga per 60 milioni di euro sulla spesa sanitaria, collaborazione con le università sarde.

La cifra chiave dovrebbe essere 60 milioni di euro. Si tratta della deroga che il governo Renzi si appresta a concedere alla Regione sul tetto di spesa prevista rispetto al budget della sanità sarda, da tempo monitorata per il deficit strutturale accumulato in anni di gestione “allegra”. Parliamo di quello che tecnicamente è il budget “di remunerazione previsto per l’ospedale secondo un percorso di accreditamento – spiega il Protocollo d’Intesa – e contrattualizzazione della struttura armonico con il processo di riorganizzazione e razionalizzazione della rete ospedaliera regionale”. Poi c’è la ricerca, il fiore all’occhiello. Il Qatar spende 6 miliardi di euro all’anno, contro i 32 milioni della Sardegna. Un dato che ha fatto strabuzzare gli occhi e che garantisce standard qualitativi straordinari, ben oltre il concetto di eccellenza. Lo stesso accordo mette le università sarde al riparo da gelosie o sindromi di nanismo scientifico: il Protocollo stabilisce infatti che “saranno attivati accordi di collaborazione tra le università sarde, centri di ricerca regionale e centri specialistici, italiani ed esteri, con la direzione scientifica del nuovo ospedale Bambin Gesù”. Poche ore ancora, forse qualche giorno e la sanità in Sardegna cambierà la sua storia.

Giandomenico Mele

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