Ex San Raffaele, il piano industriale sul tavolo della Regione

Ex San Raffaele. Bambin Gesù. Qatar. Tutti legati alle alterne vicende delle ultime ore. La sanità “val bene una messa” per citare Enrico IV di Francia. Così nel giorno dell’ultimo giro di giostra politico (forse), con la manifestazione indetta da Forza Italia davanti al cantiere dell’edificio bianco che per ora rappresenta solo il tracollo finanziario, sanitario e umano di Don Verzè e della Fondazione Monte Tabor, si consuma una nuova sinergia insospettabile: quella tra l’ex governatore Ugo Cappellacci e il deputato del Pd, Gian Piero Scanu. Entrambi danno due notizie: il Piano industriale del Qatar e del Bambin Gesù per l’ex San Raffaele è già arrivato sul tavolo della Regione e il governo non ha bisogno di varare deroghe per la sanità sarda (posti letto e spesa sanitaria) per il semplice motivo che la deroga già c’era nell’ultima Legge di Stabilità.

Resta l’attesa per la Commissione Sanità e le paure per eventuali boicottaggi. Cappellacci: “Non c’è tempo da perdere”.

“Il piano industriale c’è già e c’è anche la deroga del Governo – esordisce Cappellacci in un intervento nel quale rivendica i suoi meriti e quelli di chi, come Scanu, aveva resistito alle tentazioni di cambiamenti della destinazione urbanistica del San Raffaele – a Pigliaru dico che domani ci dobbiamo riunire ed entro il 24 giugno dobbiamo aver concluso tutto: andiamo in Commissione subito, se necessario anche in Consiglio regionale, ma facciamolo presto e in modo trasparente”. Sarà che la manifestazione di Forza Italia, che riunisce i big regionali e locali del partito, arriva dopo altre iniziative molto partecipate e incisive, ma i toni si scaldano. “Chiedo che nell’eventuale voto in Consiglio sul San Raffaele si elimini lo strumento barbarico del voto segreto – prosegue Cappellacci – sarebbe vergognoso che qualcuno lo chiedesse, ma se qualcuno lo farà dovrà essere messo al bando”. Parole durissime che fanno capire come, nonostante gli appelli alla calma e alla diplomazia, più passano le ore e più la situazione si faccia incandescente.

Scanu durissimo: “Parla chi dovrebbe tacere e lo fa con affermazioni false”.

La foto scattata dal sito di informazione Olbianova.it vale più di mille parole: Cappellacci e Scanu, in questo momento il motore della mobilitazione sul San Raffaele, si stringono la mano affettuosamente e con larghi sorrisi. Se Scanu abbraccia il discorso di Cappellacci, sono siluri quelli che lancia contro coloro che “fanno affermazioni false, dicono che manca qualcosa che già c’è, non devono giocare con il San Raffaele, giochino con i palloncini, ma sappiano quando devono tacere. Quando si parla, non si può parlare a vanvera”.

Inutile dire che chiunque sia l’obiettivo dell’invettiva, la frase non sembra rientrare nell’alveo del “volemose bene” delle ultime ore in nome dell’obiettivo comune. Inevitabile pensare che Scanu ce l’abbia con Carlo Careddu, vicesindaco di Olbia e Giuseppe Meloni, consigliere regionale, che ieri mattina avevano confermato il traguardo vicinissimo per il nuovo Bambin Gesù targato Qatar, in attesa però di tasselli chiave mancanti come il Piano industriale e la deroga del Governo Renzi per uno sforamento della spesa sanitaria e per la redistribuzione dei posti letto. Perché questo improvviso volgere al brutto rispetto alla bonaccia della battaglia comune? In ogni caso in tarda mattinata è stato lo stesso Carlo Careddu a confermare con una nota come “ ci giunga notizia da Cagliari che la Qatar Foundation ha depositato nella giornata di venerdì il Piano Industriale, come previsto nell’intesa sottoscritta il 15 maggio. Bene, un’altra tappa raggiunta per potere arrivare al traguardo finale – recita la nota del vicesindaco di Olbia – ma occorre non abbassare la guardia e vigilare tutti insieme, senza tentennamenti o divisioni, perché l’Ospedale Bambino Gesù di Olbia diventi finalmente realtà”.

Da Meloni a Fasolino, il coro pro San Raffaele continua nel solco dell’impegno comune

Il richiamo all’ordine, con l’ottimismo che va in soffitta e lascia il campo al pragmatismo, risuona nelle parole di Scanu: “Non esistono giorni di festa davanti a cose così delicate, aspettiamo e vediamo cosa accade: qui non siamo gelosi delle nostre idee – dice il deputato del Pd – siamo disposti a far prendere i meriti a chi vorrà, ma a quegli sciagurati che cercano di far fallire il progetto del San Raffaele diremo che nella nostra benevolenza ci sarà posto anche per loro purché si ravvedano”.
Tra i miracoli del nuovo corso “dialogante” della battaglia per l’apertura dell’ex San Raffaele c’è anche il profilo basso del deputato di FI, Settimo Nizzi, che del vecchio politico da arena mantiene il tocco malizioso quando dice che “spero che al presidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale che deve al più presto deliberare sul San Raffaele non arrivi un improvviso attacco di appendicite”. Una frase che dimostra come il popolo di Forza Italia non si fidi dell’evoluzione in aula, del partito trasversale del NO, che conta illustri componenti anche nelle file del centrodestra. Impressione confermata anche dalle parole di Giuseppe Fasolino, consigliere regionale di Forza Italia e sindaco di Golfo Aranci. “Sentiamo che il San Raffaele ce lo vogliono rubare, non tutti remano dalla stessa parte – dice Fasolino – non dobbiamo abbassare la guardia perché non tutto è stato ancora fatto”. Lo segue Giuseppe Meloni, consigliere regionale del Pd e sindaco di Loiri Porto San Paolo, il quale ribadisce come “rivendichiamo l’equilibrio di posti letto e dell’offerta sanitaria per una battaglia che appartiene a tutta la Sardegna. Non pensi qualcuno che la nostra diplomazia voglia dire che non abbiamo battuto i pugni sul tavolo – conclude Meloni – perché spingiamo per la conclusione positiva della battaglia per il Bambin Gesù di Olbia”.

Giandomenico Mele

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